Mai con Salvini - Napoli non ti vuole

Corteo sabato 11 marzo, ore 14 Piazza Sannazzaro

6 / 3 / 2017

Qualche mese fa Matteo Salvini annunciò che ci sarebbero state due date di mobilitazione in Italia in vista delle future elezioni, una al Sud a marzo e una al Nord ad aprile. Il segretario della Lega Nord ha poi rivelato i dettagli della data meridionale: terrà un comizio a Napoli l'11 Marzo all'interno della mostra d'Oltremare, utilizzando la compagine meridionale della Lega di ''Noi con Salvini'', animata dai peggiore esponenti dell'estrema destra del Sud Italia. Si tratta dell'evidente tentativo della Lega di provare a raccogliere voti e consenso al Sud. Per Matteo Salvini rappresenta un momento imprescindibile per provare a trasformare il partito fino ad ora a trazione centro-settentrionale in una concreta opzione sovranista di destra-nazionale. Non è un caso che il principale modello di riferimento della lega Nord sia rappresentato dal Front National di Marine Le Pen. Come non è un caso che questo tentativo nasca in una fase in cui le destre populiste e xenofobe godono di una salute particolare e si candidano a realistica alternativa di governo attraverso l'utilizzo di  un'opzione di opposizione all'austerity neoliberista basata sulle parole d'ordine del sovranismo, del protezionismo, e dell'intolleranza. Un'opzione basata sull'orizzontalizzazione del conflitto. Una guerra tra le fasce più deboli della società, in cui la controparte viene individuata principalmente nei subalterni, nei migranti, nei senza tetto e negli emarginati. Discorsi di questo tipo sono sempre esistiti, ma la vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti e la crescita di tutti i partiti dell'estrema destra europea ci raccontano qualcosa in più, facendo emergere con chiarezza le proporzioni del pericolo ed il suo dimensionamento concreto, all'interno del quale le aspirazioni di governo si consolidano e si diffondono. Ci pare che oggi un pezzo importante del destino dell'Europa si giochi attorno alla questione delle migrazioni. Fintanto che cresce la pulsione dell'intolleranza e del razzismo, le destre avranno lavoro facile nella costruzione del consenso sul territorio europeo. Salvini è a queste pulsioni che guarda. Ed è attorno a questo discorso che prova a costruire la sua opzione. Tuttavia non gli è bastato sostituire i meridionali con i migranti, come oggetto dell'odio delle sue campagne, come non gli è bastato sostituire un discorso sovranista a quelli secessionisti che hanno caratterizzato i precedenti corsi della Lega, per raccogliere sacche di consenso corpose nel mezzogiorno. 

In questo senso il sud non dimentica. Non dimentica anni di livore, di soprusi, e insulti. Come non dimentica un'azione di governo, in cui la Lega Nord ha avuto un ruolo attivo, che ha acuito ulteriormente la sperequazione nella distribuzione delle risorse tra Nord e Sud Italia. Federalismo fiscale, leggi finanziare, la legge Gelmini, e non solo, sono tutti provvedimenti che hanno esasperato le condizioni economiche già precarie del meridione. Su questo c'è ancora consapevolezza. Non è un caso che proprio in alcune città del sud si configurino anomalie che non solo sfuggono al tradizionale bipolarismo socialdemocratico/popolare, ma anche alle sirene del salvinismo e di un grillismo, che assume sempre di più alcune delle tematiche leghiste, in particolare riguardo proprio al terreno delle migrazioni. In questo senso Napoli rappresenta un esempio eclatante. In controtendenza con grossa parte dell'Europa, prospettive e pratiche che pongono al centro l'accoglienza, la lotta all'omofobia e all'antisessimo non solo si sviluppano, ma producono anche un progressivo consenso. L'ultima riprova è stata l'enorme partecipazione al corteo del 1 marzo antirazzista, che ha visto la partecipazione di migliaia di persone, tra associazioni, collettivi, ma soprattutto tantissimi migranti e tantissimi cittadini napoletani.

Ed è proprio da Napoli che può ripartire un nuovo slancio per fermare le prospettive di avanzamento di Salvini: abbiamo la responsabilità di costruire un argine alle idee xenofobe e omofobe della lega, in una primavera che rappresenta uno snodo cruciale per i movimenti che si pongono l’obiettivo di costruire pratiche e linguaggi alternativi al nazionalismo (sia esso declinato da destra o da improbabili ipotesi sovraniste di sinistra). Una primavera che si concluderà a maggio durante il G7 a Taormina quando, ancora a Sud, i leader dell’Occidente si trincereranno in una sede blindata per discutere del destino di milioni di persone. Lo stesso Matteo Salvini si chiuderà in una sala congressi con i suoi sostenitori (reali o improvvisati che siano) provando a raccontare una Napoli che lo sostiene. Bisognerà smentire in piazza tutti i volti eversivi delle destre che pensano di poter costruire consenso sulle macerie della crisi.

Agire nella Crisi