Marco Doria e "l'autunno genovese"

14 / 6 / 2012

“Signori il tempo della vita è breve e se viviamo, viviamo per calpestare le teste dei Re”  W.S.

“…e per tagliare quelle dei marchesi genovesi” A.B.P

Non è servito aspettare molti mesi per capire che la “primavera” genovese del Marchese Marco Doria altro non è che la messa in pratica del vecchio adagio del far finta di cambiare tutto per non cambiare niente.

Quelli che avevano capito che nel programma amministrativo di Doria ci fosse il rifiuto del Tav – Terzo Valico in favore di piccole opere ferroviarie, certamente più utili alla comunità genovese, dovranno ricredersi definitivamente ascoltando le parole pronunciate dal Sindaco della Lanterna in conferenza stampa questa mattina.

“Il Terzo Valico è da farsi, senza se e senza ma…” ha tuonato il Marchese, aggiungendo che era chiaramente scritto nel suo programma votato dai genovesi e che quindi chi protesta non fa che perdere del tempo.

Alla faccia della partecipazione e del coinvolgimento popolare nelle scelte, tanto sbandierato in campagna elettorale.

Suona più o meno così il Doria pensiero :”Mi avete votato (in realtà solo una minoranza di genovesi lo ha fatto) e adesso per i prossimi cinque anni faccio quello che voglio”.

Al “nostro” poco interessano le migliaia di persone che hanno manifestato ad Arquata il 26 Maggio e le centinaia di genovesi che per la prima volta hanno manifestato a Bolzaneto insieme agli insegnanti e ai genitori della scuola di Villa Sanguineti a rischio distruzione per il Terzo Valico.

L’arroganza con cui si permette perfino di mutuare le celebri parole del movimento contro la guerra “senza se e senza ma…” la dicono lunga sugli spiragli di discussione che ci saranno in Consiglio Comunale quando verrà discussa e votata la delibera che chiede la moratoria dei lavori del Terzo Valico firmata da dodici consiglieri comunali.

E’ già scritto che il partito trasversale del tondino e del cemento boccerà quella mozione, ancora da scrivere quello che succederà dopo.

Coerenza vorrebbe che i Consiglieri che sostengono la maggioranza di Doria decidessero, dopo la bocciatura, di mandare a stendere il Sindaco amico dei poteri forti della città. Potrebbero sempre dirgli :”Marco scusa, avevamo capito che eri contro il Terzo Valico, ma visto che sei a favore non ti sosteniamo più.”

Stesso discorso per i tanti esponenti della società civile genovese che si sono fatti incantare dal flauto magico del pifferaio Doria.

Se così sarà esisterà ancora lo spazio per una sinistra che dice quello che pensa e fa quello che dice, altrimenti con immensa gioia dei grillini assisteremo all’ennesima capriola a cui la sinistra radicale ci ha abituato negli scorsi anni.

Qualcuno se lo ricorda Bertinotti contrario alla guerra, che la votava in Parlamento, che assisteva alle parate militari ma con appuntata sulla giacca la spilla della pace?

Non vorremmo adesso vedere qualcun altro da sempre contrario al Terzo Valico, che partecipa alle manifestazioni No Tav, ma che sostiene chi è responsabile della distruzione del basso Piemonte ad opera del Terzo Valico.

Stesso discorso vale per Novi Ligure, dove il tempo per mandare a casa la Giunta Robbiano dopo mesi di proclami è oggi.

Di certo quello che il movimento ha sempre saputo è che non esistono Governi amici e che solo dal basso in questi ormai vent’anni di storia del movimento contro il Terzo Valico si è riusciti a fermare i piani di distruzione della politica e dei poteri forti.

Le ragioni di chi difende la propria terra, le sorgenti, le falde acquifere, la salute, il diritto di decidere sulle scelte che riguardano i propri territori si stanno scontrando con quelle della casta politica, economica e finanziaria.

Tutti decidano senza ambiguità da che parte stare.

La Redazione di notavterzovalico.info

Il Doria pensiero sul Tav - Terzo Valico

Il presidio a Palazzo Tursi a Genova