Il sindaco Orsoni: “Siete voi il nostro esercito”

Marghera. Oltre duemila persone in piazza per dire "riprendiamoci la città!"

Una risposta civile ed efficace ad un brutale omicidio

15 / 3 / 2013

Eccola qua la risposta che ci voleva. Una piazza strapiena di gente senza partito e senza bandiere. Migranti di prima e di seconda generazione fianco a fianco di autoctoni di lunga discendenza. Commercianti, operai, impiegati, studenti, disoccupati e anche tanti consiglieri comunali e assessori a rappresentare con il sindaco il governo della città. Una città che non ha detto “no” soltanto alla cieca logica della sopraffazione. Le circa duemila persone che hanno dato vita alla manifestazione di venerdì 15 marzo, hanno ribadito un secco “no” anche alle politiche di esclusione, alle leggi speciali, agli inutili presidi militari, alle ronde padane e non. 

È questa la Marghera che vogliamo. Una Marghera dove uomini, donne e bambini si sentano “sicuri” di girare per le strade perché sono le loro strade. Le strade che hanno riempito dei loro sogni. Le strade di una città solidale, inclusiva, sostenibile e aperta. Sono queste le uniche strade da percorrere perché non si verifichino più tragedie come quella che ha portato alla morte violenta di Ajdin Isak. Sembra averlo capito anche il sindaco Giorgio Orsoni che rivolto alla gente ha dichiarato: “il nostro esercito siete voi”. 

E non è un caso che lo striscione più colorato, lo striscione che apriva la fiaccolata, fosse sorretto proprio dai migranti che hanno aderito in massa alla manifestazione. Un centinaio di loro si è ritrovato negli spazi del centro sociale Rivolta nel pomeriggio per preparare il cartello e avviarsi all’iniziativa assieme ai ragazzi della scuola Liberalaparola. “Marghera viva - si leggeva nello striscione - libera e antirazzista”. Perché la violenza più pericolosa, quella che genera tante altre prevaricazioni, è quella dettata dalla paura razzista. Una città viva e libera è anche una città antirazzista ed accogliente. 

Questa è la bella lezione che è arrivata da Marghera. E viene da chiedersi in quante altre città d’Italia, un episodio odioso che ha avuto come vittima un cittadino migrante avrebbe ottenuto una risposta così civile ed efficace. Una bella lezione quindi che è anche il segnale di una città che sta maturando. 

Manifestazione "riprendiamoci la città"