Mestre - Al casello autostradale oggi non si paga - No alle grandi opere!

Disattivato il pedaggio per dire che sulla mobilità non si può speculare. In mattinata presidi di RASC in tutto il NordEst alle Prefetture e manifestazione a Schio

21 / 2 / 2014

Arrivati al casello di "Villabona" a Marghera, della Venezia-Padova, hanno disattivato il pedaggio mettendo grandi striscioni con scritto "Gratis".

E' iniziata così l'iniziativa di comitati, centri sociali, associazioni all'interno delle giornate di iniziative, il 21 e 22 febbraio, lanciate dall'Assemblea dei comitati e delle associazioni ambientaliste del Veneto “30N” rispondendo all'appello dei No Tav per dire No grandi opere, liberi tutti.

Striscioni contro le grandi opere, contro la criminalizzazione e la repressione delle lotte, sono stati aperti lungo le corsie dell'autostrada e gli automobilisti sono stati invitati a transitare gratuitamente per il casello. Un'azione materiale per denunciare come l'aumento del pedaggio sulla tratta Mestre-Mirano non sia da addebitare agli automobilisti che legittimamente uscivano a Vetrego e poi rientravano per evitare il salasso quotidiano di tariffe già elevate, ma alla volonta di CAV (Concessionarie Autostrade Veneto), Anas e giunta regionale Zaia di usare il debito del Passante per spremere ancora una volta i cittadini e i lavoratori.

Chiari i motivi della protesta: dire no alla logica delle grandi opere, come la Orte-Mestre e lo stesso Passante, per affermare che si può creare una mobilità sostenibile e diversa.

Per più di due ore al megafono si sono alternativi comitati come Opzione Zero, No grandi navi, No dal Molin, No pedemontana, Lasciateci respirare, attivisti dei Centri Sociali del Nordest.

L'azione si inserisce nelle mobilitazioni che vedranno tra oggi e domani non solo in Veneto ma in tutta Italia decine di iniziative per far proprio l'appello dei No Tav a riaffermare la centralità dell'opposizione delle grandi opere e soprattutto il rifiuto che si continui a cercare di reprimere con accuse pesantissime chi lotta per un futuro diverso, come sta succedendo con il processo in corso a Torino ed anche con l'ultima operazione repressiva contro gli esponenti dei movimenti di lotta per la casa a Roma.

Diritti, reddito, difesa ambientale sono i fili conduttori di molteplici esperienze locali che a partire dall'azione concreta non solo affermano dei NO, ma costruiscono una reale alternativa alle speculazioni, agli interessi da rapina che stanno dietro le grandi opere.

Sempre oggi in tutto il Nord Est la Rete delle Assemblee Sociali per la Casa ha dato vita in mattinata a presidi davanti a tutte le Prefetture per ribadire come il diritto alla casa vada garantito, per richiedere la libertà dei compagni dei movimenti di lotta per l'abitare arrestati a Roma e per rilanciare la manifestazione del Primo Marzo a Padova.

A Schio manifestazioneper il diritto allo studio e la possibilità di usufruire di trasporti pubblici efficienti e ad un prezzo accessibile promossa dal Coordinamento Studentesco di Schio e dalla Rete dei Comitati dell’Alto Vicentino.

Domani altre iniziative si terranno in tutto il Veneto.

Una sola grande opera: reddito, casa, diritti e libertà per tutti!

RASSEGNA STAMPA

Dalla Nuova Venezia

MARGHERA. Circa 150 persone, con pettorina gialla, hanno dato vita a una protesta al casello "Villabona" a Marghera, della Venezia-Padova, contro le grandi opere. I manifestanti, aderenti a una serie di associazioni e da gruppi di antagonisti, hanno 'sbloccato' almeno tre barriere: sono state oscurate le telecamere, alzate le sbarre e sostituita la cartellonistica con la scritta "Gratis".

Secondo fonti dei manifestanti, sarebbero già centinaia le vetture transitate senza pagare il pedaggio.

«La nostra iniziativa - ha detto Tommaso Cacciari, uno dei manifestanti - è, per quanto ci riguarda, contro la Venezia-Orte già finanziata dal Cipe perché siamo contrari ad una ulteriore cementificazione del territorio».

«Non siamo contro le infrastrutture - ha aggiunto - ma chiediamo un'azione diversa che punti ad una mobilità sostenibile che non intacchi più il territorio». La scelta del casello della A4 di Venezia è stata determinata dal costo del pedaggio salito in modo esponenziale negli ultimi anni.

«Non è giusto - ha rilevato Cacciari - che la Cav, società pubblica che gestisce l'autostrada, prima abbia pagato opere con soldi dei cittadini, per poi infierire per fare cassa con pedaggi insostenibili».

DAL GAZZETTINO

MESTRE - Blitz del comitato Opzione Zero e dei No Tav al casello di Villabona sull'autostrada A4: poco dopo le 14 di venerdì 21 febbraio un centinaio di giovani ha "occupato" tra uscite, oscurato le telecamere con sacchetti di plastica neri e steso degli striscioni con la scritta "Gratis", facendo così passare le auto dei pendolari in arrivo da Padova senza il pagamento del pedaggio.

Moltissimi gli automobilisti che ne hanno approfittato. Sul posto è arrivata la Digos. Verso le 15.30 il "commando" dei comitati ha lasciato il presidio e tutto è tornato alla normalità.