Oggi, 25 Aprile alle pendici di Mineo, piccolo paesino nella provincia di Catania, si è svolto un sit-in antirazzista promosso dalla Rete Antirazzista Catanese, di fronte al CARA (centro accoglienza per richiedenti asilo).
Il centro è sito all'interno delle ex abitazioni di militari americani, adiacente alla base militare di Sigonella. Il posto è completamente circondato da filo spinato e la presenza delle forze dell'ordine e dell'esercito è massiccia.
Chiediamo subito ai ragazzi e alle donne ospitate come si vive all'interno del CARA, come sono le condizioni abitative e se hanno trovato difficoltà nell'essere ospitati. Ci rispondono che la struttura è molto grande e attualmente ospita circa 2000 persone tra cui donne e bambini appartenenti alle più diverse nazionalità. La maggioranza di loro proviene dall'Africa sub-sahariana; le condizioni sono buone e non hanno particolari problemi negli alloggi e nelle mense. Il problema principale è l'attesa, troppo lunga, per ricevere le carte che attestino il loro status.
L'organizzazione antirazzista che ha organizzato la giornata ci dice subito che il problema di queste persone è principalmente quello di avere i documenti che attestino il loro status di rifugiati in tempi brevi.Molti di loro aspettano ormai da diversi mesi le carte che li regolarizzino nel nostro Paese
Oltre a questo, c'è un grosso problema di mobilità e viabilità nel territorio, infatti, spesso si muovono a piedi nella statale per raggiungere i paesi più vicini, Catania, Caltagirone e Mineo, andando incontro a grossi rischi.
Aspettano...di poter scegliere dove andare