Napoli – Davide, 17 anni e nessun motivo per morire

5 / 9 / 2014

Questa notte a Soccavo, quartiere della periferia di Napoli, Davide è stato sparato e ucciso da un carabiniere dopo che il motorino su cui viaggiava il ragazzo non si era fermato all’Alt. Davide, incensurato, che in quel momento portava con se due pregiudicati per reati contro il patrimonio di cui un evaso dagli arresti domiciliari, ha cominciato ad essere inseguito dalla volante. I due carabinieri mettono fine al folle inseguimento dopo aver speronato il motorino. Uno dei ragazzi scappa, gli altri due sono a terra . Un colpo di pistola parte, e colpisce Davide.
Mentre i giornali e i carabinieri stessi provano a raccontare una dinamica in cui il colpo sarebbe partito “accidentalmente”, il fratello di Davide urla, tra le lacrime, che si tratta di omicidio.

Poche ore dopo, la rabbia di  Soccavo si riversa nelle strade del Rione Traiano dove le volanti della polizia vengono cacciate.

Con una pistola non si muore accidentalmente. Con una pistola si muore uccisi. Con una pistola si muore perché qualcuno decide di rubarti la vita. Non si muore accidentalmente in un quartiere di periferia.
Quella delle forze dell’ordine è violenza sistemica, ragionata, studiata nei dettagli dell’esclusione, della marginalità. Costruita nelle strade della subalternità, nella palazzine popolari della povertà, nei vicoli della disoccupazione giovanili.
Oggi, con Davide nel cuore, è un altro giorno per odiare.