Il 12,13, 14 Novembre mobilitiamoci tutt* contro il vertice italo-tedesco e contro la ministra Fornero

Napoli e la Huelga general 13 e 14 novembre

Il 14 novembre a Pomigliano d'Arco

7 / 11 / 2012

Il 12 novembre il ministro Fornero sarà a Napoli insieme ad Ursula von der Leyen, ministro del lavoro tedesco per una conferenza italo-tedesca sull’apprendistato. In una città rappresentativa di quel sud in cui gli effetti della crisi si sono innestati in territori già saccheggiati, moltiplicando povertà, solitudine, marginalizzazione e disperazione sociale, si vorrebbe mettere in scena un serafico confronto – spot dei poteri della troika e delle nostrane rappresentanze “tecniche” degli stessi.

Individuare i responsabili, dirne i nomi e i cognomi, prender loro la parola, smontare l’idea che un disegno criminale di impoverimento e svendita di ogni diritto conquistato con anni di lotte possa svilupparsi nella pace di chi subisce, è oggi – in una crisi che si vorrebbe impersonale, metafisica, imparziale come un cataclisma o una piaga divina – uno dei compiti principali di quei movimenti che ambiscono ad intercettare la potenza sovversiva e rivoluzionaria di quel 99% che, scomposto e frammentato, paga la crisi.

Il ministro Fornero incarna fin troppo bene questa doppia anima del potere.

Da un lato il potere aggressivo, la forza costituente del capitale - più che in crisi sistemica, sistemicamente critico – che, nella crisi, erode diritti e occupa quegli spazi di libertà conquistati da altre stagioni di lotta. È la Fornero implacabile ministro del lavoro del governo dei professori e dei poteri forti, la Fornero che insulta una generazione disperata definendola “schizzinosa”, esortandola ad accettare qualunque condizione purché si lavori, purché si faccia la propria parte per sdebitarsi nei confronti di uno Stato che per troppo tempo avrebbe accudito figli pigri e ingrati.

Dall’altro lato il potere che piange, atteggiato nella grottesca smorfia della sofferenza per l’ineluttabilità delle sue decisioni, per l’irrinunciabilità di un rigore fatto di lacrime (le sue) e sangue (il nostro).

Queste premesse danno ad una conferenza italo-tedesca una grande carica evocativa, rappresentando molto bene, con un evento a porte chiuse in una sede inespugnabile, il carattere massimamente deterritorializzato della tecnocrazia finanziaria, che procede implacabile, non disposta a fare i conti con la singolarità dei luoghi e delle vite che incontra.

È il caso che all’astrazione del biopotere finanziario si risponda con la concretezza della protesta. Dove si vogliono templi inviolabili, bisogna costruire invasioni che li profanino, che interrompano le trascendenti autocelebrazioni della macchina capitalistica globale, ribaltando la sua presunta oggettività neutra nella soggettività di chi resiste, di chi risponde agli attacchi producendo altri discorsi, invocando altri saperi, immaginando altri modi e altri mondi per uscire dalla crisi.

E’ il caso che quella giornata di celebrazioni alla ministra che verrebbe a portare, d’accordo con un Assessore di quella stessa regione responsabile dei tagli alla sanità, ai trasporti e al welfare tutto, risorse destinate alle politiche sociali.
Infatti il ministro Fornero viene a casa nostra a propagandare il grande “impegno del governo” per il welfare....ovvero la miseria di 50 milioni di euro. Solo in Campania 140 mila nuclei familiari vivono al di sotto della soglia di povertà, un dato che vale come cartina di tornasole della condizione piu' generale che vive il Sud del nostro paese ed il Sud dell'Europa. Un territorio dove si è sperimentato il modello Pomigliano, di cui oggi cadono tutti i veli con i nuovi licenziamenti in Fiat. Un territorio dove proprio i tagli lineari del governo Monti hanno distrutto ogni tipo di sostegno al reddito smantellando parallelamente il sistema sanitario e quello del servizio pubblico locale. La Fornero viene a dirci, nella terra dell'emigrazione strutturale come fuga dalla condizione di povertà, nella terra dove i morti per camorra non sono numeri statistici ma dati delle condizioni socio economiche, in una terra dove il bisogno di reddito e welfare fa i conti con il taglio costante del fondo sociale e l'assenza di un modello di sviluppo alternativo, nelle terra dove si muore ogni giorni per i veleni che hanno inquinato il nostro territorio, che il governo Monti si occupa di noi.

Troppo facile, eppure necessario,dire che siamo stanchi di ospitare sui nostri territori, devastati da crisi e povertà, parate come quella prevista per il 12 e 13. Troppo facile e altrettanto necessario mobilitarci in tante e tanti per rovinare il pacificato spot della ministra piangente. Il vertice peraltro capita a poche ore dal 14 Novembre, la giornata che, sotto lo slogan evocativo lanciato dal meeting di Madrid d’inizio mese #tomalahuelga, vedrà in Spagna, Portogallo e Grecia uno sciopero generale reale e partecipato, mentre in Italia la goffa Cgil si adegua con quattro ore di sciopero e presidi di rappresentanza, comportandosi come clamiere dei conflitti. Noi crediamo che quello sciopero, il suo potere ricompositivo sul piano transnazionale e finalmente europeo, debba essere attraversato da pratiche diverse e eccedenti gli angusti limiti del nostro sindacato confederale, sempre in cerca di compatibilità con il Governo. Noi crediamo che quello sia lo sciopero di tutti quelli che rifiutano il ricatto dell’austerità, di tutti quelli che sono tenuti sotto scacco da disoccupazione, povertà e precarietà. L’invito alla mobilitazione contro il vertice italo-tedesco anticipa solo di qualche ora il nostro peculiare attraversamento della giornata di mobilitazione europea del 14 novembre, un attraversamento che ha innanzitutto a cuore il raggiungimento degli obiettivi, l’assedio dei luoghi in cui i signori e le signore della tecnica si barricano mentre decidono, la difesa degli spazi di agibilità democratica per chi esprime dissenso, la rivendicazione di un’alternativa sociale vera, incompatibile con le governance egemoni in Europa.

Insieme alle altre realtà napoletane, il 12 novembre daremo vita alle mobilitazioni del No Fornero Day. Il 14 di novembre saremo accanto a quei segmenti sociali che, lontani da ogni logica di calmierazione dei conflitti ed irriducibili alle politiche di austerità e rigore, ricercheranno un momento di ricomposizione di classe contro il governo Monti, attraversando le mobilitazioni che si terranno a Pomigliano lanciate dalla Fiom e da altri sindacati.
Raccogliamo in questo modo, con una due giorni di mobilitazione, l'appello alla “huelga general” lanciato dal meeting di Madrid di Agorà 99, convinti che solo la costruzione di momenti comuni di lotta su base europea, da parte di territori simili, come quelli del Sud Europa, possa essere la chiave di volta per aprire una stagione di conflitto sociale su base europea che si interroghi immediatamente sul rapporto tra insubordinazione e disobbedienza ai diktat della troika europea e la costruzione di un'alternativa strutturale.

Laboratorio Occupato Insurgencia
D.A.D.A.