Le iniziative di mobilitazione nel mondo della
formazione sono partite mercoledì, quando studentesse e studenti dell'università
hanno bloccato diversi corsi per attirare l'attenzione sullo scandalo dei test
d'ingresso truccati nel Dipartimento di Farmacia della Federico II, occupando
poi il rettorato.
La vicenda evidentemente mette a nudo tutti i limiti
del sistema costruito dalle tantissime riforme dell'università, un sistema
basato sui concetti di merito e valutazione. Rifiutare merito e numero chiuso
significa rifiutare un'università escludente e classista!
Nel pomeriggio gli stessi studenti insieme a precari
e disoccupati hanno contestato la presentazione del libro "Jobs
(F)act" dell'Assessore Regionale al Lavoro Severino Nappi che si svolgeva
al teatro Mercadante.
L'edificio è stato reso inaccessibile da un folto schieramento di agenti in assetto antisommossa, ma alcuni manifestanti sono riusciti a esporre uno striscione calandolo da una gru all'interno del cantiere della metropolitana di Piazza Municipio.
Il corteo rivendicava reddito minimo garantito, accesso ad un lavoro dignitoso, un salario minimo europeo, per tutti e tutte. Gli studenti hanno esposto numerosi cartelli per denunciare l'operazione-farsa della Youth Guarantee e l'ulteriore demolizione dei diritti messa in atto dal Jobs Act.
Stamattina la giornata di protesta di studenti, precari e disoccupati per sostenere la giornata di sciopero generale dei sindacati di base è cominciata all'alba: in decine hanno bloccato il deposito ANM di Via Nazionale delle Puglie esponendo cartelli e striscioni contro il Jobs Act, il governo Renzi e le politiche di privatizzazione del trasporto pubblico, raccogliendo la solidarietà dei lavoratori e anticipando così di qualche ora lo sciopero.
La giornata è continuata con un blitz di studenti di scuola e università al convegno “Youth on the Move” a Piazza Dante alla presenza del Sindaco De Magistris, dei rappresentanti della Commissione Europea e delle autorità accademiche delle università napoletane.
Gli studenti hanno contestato le politiche europee che
tagliano i finanziamenti alla mobilità studentesca.
“La Regione Campania e le università non finanziano
il diritto allo studio e i servizi agli studenti che ricadono interamente sulle
tasse di iscrizione; il piano scuola e la legge di stabilità del governo Renzi
peggiorano ancora di più il quadro, tagliando la spesa pubblica e drenando le
risorse nelle casse dei privati: noi rifiutiamo questo modello di formazione
che sacrifica l'istruzione ai profitti e vende false speranze senza garantire
un futuro a noi giovani, condannandoci alla precarietà!”
La mobilitazione è proseguita con un corteo
selvaggio per le vie del centro storico.
Gli studenti si sono diretti prima al complesso museale
del Chiostro di S.Chiara e poi a quello della cappella di S. Severo,
rivendicando l'accesso libero e gratuito alla cultura e rifiutandosi di pagare
il ticket della visita.
“Vogliamo rivendicare e praticare con questa
iniziativa il nostro diritto a fruire della cultura e dell'arte della nostra
città gratuitamente.”
Gli studenti e i precari si danno appuntamento al 7 novembre per la giornata di mobilitazione contro il decreto SbloccaItalia e al 14 novembre, data dello sciopero sociale indetto dallo “Strike Meeting”, chiedendo un reddito di base e un salario minimo garantito.