Oltre 5000 persone hanno sfilato per le strade di Napoli contro la distruzione della scuola e dell’università pubblica .
I tagli previsti dalla riforma Gelmini/Tremonti attaccano i fondamenti dell’ istruzione negando il diritto alla stabilità del lavoro e alla continuità didattica.
Per il prossimo anno verranno tagliati altri 150.000 posti di lavoro e 8 miliardi di fondi alla scuola pubblica. Una riforma che ha come obiettivo fare cassa sulla cultura smantellando il sistema dell’ istruzione pubblica e impedendo la ricerca nelle Università.
Una grande mobilitazione caratterizzata dallo stesso spirito che ha attraversato il corteo dello scorso 16 ottobre che ci ha visti tutti e tutte uniti contro la crisi. Al fianco dei precari della scuola sono infatti scesi in piazza gli studenti , il pesonale ata, gli operai di Pomigliano, i comitati in difesa della salute e dell’ambiente, lavoratori, i centri sociali per porre ancora una volta l’accento sull’unità delle vertenze, sulla necessità di proseguire un percorso di lotta comune .
Questa giornata è stata caratterizzata dalla partecipazione di precari e studenti provenienti soprattutto dal Sud, dove non a caso è stato tagliato il maggior numero di cattedre e dove vi è la più alta percentuale di docenti precari spesso costretti ad emigrare.
Il corteo si è concluso a piazza del Gesù, dove si sono susseguiti oltre 16 interventi e dove si sono esibiti vari artisti dando il loro contributo a questa giornata unendo la vertenza dei precari della scuola con la vertenza dei precari dello spettacolo.