Niscemi - Da ieri attivisti sulle antenne, oggi #nomuos in corteo

Blitz notturno e sette attivisti sulle antenne RTF a Niscemi, nonostante intimidazioni, misure cautelari e silenzio mediatico, il movimento No Muos si prepara a tornare in piazza sabato 9 agosto.

8 / 8 / 2014

Con un blitz al chiaro di luna  sono tornati sulle antenne RTF sette attivisti No Muos, questa volta con i colori della Palestina dipinti sul volto. Si prepara cosi la manifestazione che partirà alle ore 15 dal presidio permanente No Muos, danneggiato da ignoti solo pochi giorni fa.

"Nel pomeriggio di sabato 2 agosto" infatti, scrivono sul sito nomuos.info "alla luce del sole, il Presidio permanente NO MUOS di Niscemi è stato saccheggiato; ogni oggetto e suppellettile presente dentro la baracca è stato distrutto o reso inservibile. Il vile gesto vandalico rappresenta un chiaro messaggio intimidatorio verso il movimento NO MUOS che si accinge a dare vita al campeggio resistente e alla manifestazione del 9 agosto, e si aggiunge agli altri fin troppo chiari segnali arrivati in queste settimane: dai fogli di via a 29 attivisti, cui è stato proibito di entrare nel territorio di Niscemi, al rifiuto apposto al percorso della manifestazione del 9 dentro la Sughereta, al continuo stillicidio di denunce e convocazioni per attivisti rei di aver preso parte a manifestazioni e iniziative diversi mesi fa."

Ultima ondata intimidatoria, i 29 avvisi relativi al divieto di dimora a Niscemi recapitati il 27 luglio scorso a attivisti no muos di diverse città siciliane: il comitato di Niscemi denuncia "l’intento, attraverso questa limitazione della libertà personale, di far fallire il corteo previsto il prossimo 9 agosto. Gli attivisti colpiti dai provvedimenti provengono da ogni parte della Sicilia, da Siracusa a Palermo, da Catania a Caltanissetta. Non potranno, nel periodo del campeggio No Muos dal 6 al 12 agosto, accedere al territorio niscemese. In questo modo tentano di intimidire una protesta che non da segni di cedimento, nemmeno dopo il montaggio delle parabole, nemmeno dopo il voto di Camera e Senato. Non saranno certo i divieti a fermare gli attivisti No Muos."

Ed infatti dopo settimane dense di intimidazioni, minacce, divieti della Questura rispetto al percorso del corteo, devastazioni del campeggio, il movimento no muos oggi raccoglie adesioni di decine di sindaci, amministratori locali, associazioni, attivisti, e si prepara a tornare sotto le antenne, ad un anno dalla grande manifestazione del 9 agosto scorso, quella dell'invasione della base militare da parte di migliaia di persone.

Si tornerà quindi in piazza per fermare il Muos, e per reclamare con forza la fine del massacro israeliano, ma anche per una politica di inclusione, apertura dei confini e di pace nel mediterraneo.

Per lo smantellamento della base e la sua riconversione in centro internazionale per l'accoglienza, la solidarietà e la pace, il trasferimento del denaro per gli F-35 per progetti sociali ed ecologici elaborati dal basso, la fine della collaborazione militare e commerciale con Israele, da poco condannato per violazione dei diritti umani, fino a quando si arrivi a una soluzione giusta e condivisa tra Israele e Palestina. Il bloccco delle vendite di aerei e armi da combattimento da parte delle nostre fabbriche a tutti i paesi violatori di diritti umani.

Ed infine, contro il Mediterraneo come frontiera e cimitero di migranti, la manifestazione chiede la conversione del denaro e degli sforzi militari e polizieschi (Marenostrum, Cie, Cara) usati per solo per rinchiudere migranti e deportarli, creando e rendendo operativo da subito un piano di accoglienza solidale e diffuso che preveda il salvacondotto consolare europeo per i migranti che scappano da guerre e dittature, dando l'esempio agli altri paesi. 

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