Padova- 24.04.14 - Iniziativa contro il razzismo e gli abusi di potere

Alla luce del grave episodio verificatosi ai danni di un uomo nigeriano, Razzismo Stop e Adl Cobas mobilitano centinaia di persone in solidarietà a Presley.

25 / 4 / 2014

Ieri pomeriggio, 24 aprile, in Piazzale Stazione si sono radunate circa duecento persone per rispondere all’ennesimo episodio di aggressione gratuita perpetrato da agenti in divisa poche settimane addietro, in questo caso nei confronti di Presley, un uomo nigeriano che aveva semplicemente sbagliato a timbrare un biglietto dei mezzi pubblici.  Immobilizzato e malmenato, alla discesa dall’autobus, dalla polizia municipale, ha sporto denuncia dopo il referto ospedaliero di 15 giorni di prognosi. Nessuna risposta tuttavia da parte delle autorità, un silenzio omertoso che lascia intuire un tentativo di rendere “intoccabili” certe figure e di non restituire verità e giustizia in determinate occasioni “scomode”.

L’iniziativa, all’insegna dell’antirazzismo, si è protratta divenendo - dopo i numerosi interventi susseguitisi di fronte alla Stazione, tra cui quelli dei componenti della comunità nigeriana- un vero e proprio corteo, che si è mosso verso il Comando della Polizia Municipale  di via Gozzi. Qui è stato appeso uno striscione con la scritta “Panizzolo dimettiti”, in riferimento alle gravi responsabilità da imputare al comandante della Polizia Municipale ed il muro è stato rivestito con molte foto del volto tumefatto di Presley, dal titolo “E’ caduto da solo?”, citazione tratta dal mistificatorio comunicato dei vigili, che negherebbe l’evidenza del referto medico emesso dall’ente pubblico ospedaliero.

I manifestanti hanno così voluto rompere il muro del silenzio, rivolgere delle accuse dirette, in modo da riconsegnare le responsabilità di un atto ingiustificabile, oltre che per evitare il suo ripetersi, dato che sono purtroppo già molteplici le esperienze, riportate anche dalla cronaca, relative agli abusi in divisa. Nessuna impunità dunque per chi si arroga il “diritto” di offendere la dignità umana e/o di discriminare qualunque essere vivente per le origini, per il colore della pelle, per il genere, l’orientamento sessuale, e così via.

L’iniziativa, infatti, ha portato avanti anche la necessità imprescindibile dell’uguaglianza dei diritti per tutti: è stato ribadito a gran voce che la parola “sicurezza” , oltremodo utilizzata nella campagna elettorale della nostra città,  prende corpo solo attraverso la garanzia di un welfare, un reddito, una casa e risposte materiali ai bisogni e ai desideri di tutti i soggetti che abitano un territorio, e non di certo si può ritenere auspicabile un clima securitario, repressivo, che uccide ogni forma di socialità e libertà.

Padova - Presidio e corteo contro gli abusi della Polizia Municipale