Padova - Antenore primo profugo della città

21 / 5 / 2015

Come reazione alla fiaccolata razzista prevista per questa sera, oggi pomeriggio a Padova il Centro Sociale Occupato Pedro ha voluto ricordare la storia della nostra città e del suo fondatore, Antenore.

Ciò che forse non è ben chiaro ai paladini della “padovanità” contro il pericolo dell'”invasione”, è che Padova fu fondata da un profugo. La nostra città è nata sui valori dell'accoglienza, da chi fuggiva da una guerra e cercava un futuro degno per sé e per la sua famiglia, e che ora giace in una piazza che porta il suo nome.

E' inaccettabile che Antenore debba veder sfilare vicino al suo sepolcro la Padova dell'intolleranza e dell'odio, e per questo motivo si è scelto di allestire una sorta di blocco navale - quelle stesse navi che solcano il Mediterraneo e per le quali è necessario subito un canale umanitario - a protezione della sua tomba, per difenderlo da chi disprezza i valori della Padova che accoglie.

Il sindaco “di tutti” Bitonci assomiglia molto al tiranno Ezzelino da Romano che reprimeva ogni forma di dissenso e di diversità.

Sul monumento sono stati affissi anche dei simbolici permessi di soggiorno a tempo indeterminato intestati ad Antenore, in continuità con la grande giornata di venerdì Padova Accoglie, dove la cittadinanza degna è scesa in piazza per schierarsi dalla parte di chi fugge da guerre e persecuzioni, per il diritto all'accoglienza.

Padova non può accettare le fiaccolate di chi usa quotidianamente violenza simbolica contro i profughi e i migranti, di chi segue le parole di Salvini e le ripete con i suoi discorsi. La fiaccolata della sera sembra più un'orda guidata da Ezzelino da Romano, storico tiranno che ha raso al suo suolo le case e le abitazioni di chi riteneva diverso e pericoloso per l'ordine pubblico. 

Padova - Conferenza stampa su Antenore profugo