Dall'inferno libico alle carceri italiane, ancora una volta le emergenze sociali diventano questioni di ordine pubblico.
A Padova, a seguito delle contestazioni nel centro di accoglienza Casa a
Colori, cinque profughi subsahariani sono stati arrestati con l'accusa
di sequestro di persona, dopo essere fuggiti dalla dittatura libica,
dopo che per un anno e mezzo l'Italia ha violato ogni protocollo sulle
garanzie per i richiedenti asilo e rifugiati. Le democrazie europee
vacillano di fronte alle istanze di accoglienza. La politica tace mentre
la giustizia, quella dei tribunali, fa il suo corso e ci consegna
ancora una volta l'attualità del rapporto distorto tra questioni sociali
e legalità.
Lo spazio della crisi intensifica ancor di più questa
spirale. In questo gioco di spinte tra ordine e volontà di
trasformazione, tra norme e giustizia sociale, inserito in un contesto
di compressione dei diritti senza precedenti, vogliamo affrontare questo
inaggirabile nodo del nostro presente.
Ne discutiamo con:
GIOVANNI PALOMBARINI, Magistratato
PAPE DIAW, Portavoce della comunità senegalese di firenze
AURORA D'AGOSTINO, Avvocato del Foro di Padova
LUCA CASARINI, Globalproject
NICOLA GRIGION, Progetto Melting Pot Europa
Profughi: prima abbandonati poi arrestati. Quale giustizia?
Padova - Crisi, giustizia e diritti
Giovedì 21 febbraio, ore 21.00, cso Pedro, via Ticino 5, Padova
12 / 2 / 2013
Links Utili:
Articoli correlati
- Padova - La protesta dei rifugiati per la libertà degli arrestati: blocchi stradali e cariche sotto il Comune
- Padova - Rappresaglia contro i profughi: 5 arresti dopo la rivolta alla Casa a Colori
- Padova - Milioni di euro...zero accoglienza. I rifugiati in Prefettura
- Padova - 24 gennaio: ancora rifugiati in mobilitazione
- Padova - Barricati all’interno del Centro di accoglienza: ora i rifugiati prendono parola
- Padova - La rabbia dei richiedenti asilo: non più profughi ma cittadini
Eventi
21/2/2013 21:00 > 21/2/2013 23:00