L'Hotel Bertha è chiuso da mesi, per problemi legati alla proprietà, e i 28 dipendenti si trovano oggi in una situazione paradossale, dove i lavoratori si trovano a casa senza vedere un euro perchè, sebbene sia stata firmata la Cassa Integrazione in Deroga in Regione, non è stata presentata la documentazione necessaria da parte del gestore Antonio Ramundo, che è sparito. Il paradosso sta nel fatto che nonostante esistano ammortizzatori sociali, coloro i quali sono responsabili della garanzia del reddito dei propri dipendenti, cioè i datori di lavoro, non si preoccupano nemmeno di inviare i documenti.
I lavoratori hanno distribuito inoltre un volantino perchè il loro intento è quello di parlare a tutto il bacino termale, che in questo momento sta vivendo una crisi parziale del settore alberghiero.
Tra le rivendicazioni che si leggono nel documento ci sono:
l'assoluta contrarietà al passaggio dal contratto a tempo indeterminato a quello determinato, legato alla stagionalità, voluto fortemente dagli albergatori e mirato a colpire i lavoratori e a renderli ancora più precari ;
la richiesta di un reddito garantito per tutto l'anno;
la richiesta che venga riconosciuta l'acqua termale come bene comune e che come tale venga messa al servizio della collettività e non sia più solamente sfruttata dai privati e che non sia più appannaggio solo dei ricchi;
il termalismo sociale per sostenere l'occupazione e per estenderne i benefici ai lavoratori, per poter curare i danni provocati dai lavori usuranti;
la riapertura dell'istituto Inps di Battaglia Terme
l'utilizzo dell'acqua termale come energia geotermica e quindi pulita.
L'invito è quindi quello di creare, a partire dalle battaglie più generali, un ampio movimento che coinvolga tutta la cittadinanza per costruire un nuovo modello di sviluppo al servizio della collettività.