Padova – Riaperti da ASC 48 appartamenti vuoti in Via Stratico (quartiere Portello)

Iniziativa di denuncia ASC e rete delle famiglie in emergenza abitativa

27 / 3 / 2014

Una grande azione di denuncia questa mattina ha avuto luogo in Via Stratico, nel quartiere Portello di Padova, che ha messo in evidenza platealmente l’abisso tra la burocrazia malata e i concreti bisogni, senza risposta da parte delle istituzioni, di troppe persone.

Famiglie sotto sfratto/già sfrattate e giovani precari di ASC, Assemblea Sociale per la Casa, hanno riaperto 48 appartamenti vuoti lungo la strada, abbandonati all’incuria da anni, di proprietà pubblica dell’ente Ater, che suole dimostrarsi più che inutile nel settore d’intervento che gli sarebbe pertinente.

Il tema centrale è stato infatti la richiesta di chiarimenti circa i finanziamenti ricevuti da Ater e Comune per la riqualificazione del quartiere Portello, ed in particolare per la zona del quadrato Ater, per l’appunto: i manifestanti hanno voluto così interrogare le istituzioni per sapere dove sono finiti quei soldi, e perché non siano stati utilizzati per la drammatica situazione abitativa così diffusa, mentre più urgente è stata evidentemente considerata la costruzione della serra all’interno del quadrato e della nuova piazza del Portello con investimenti faraonici.

L’iniziativa ha palesato uno scarto lampante, comprensibile solo all’interno di uno scenario intriso di colpevoli interessi e di mala gestione del patrimonio pubblico attraverso irrealistiche graduatorie sempre immobili. Tante le famiglie coinvolte oggi, famiglie con bambini, che non riuscendo ad accedere ad un reddito dignitoso, si ritrovano in enormi difficoltà per il pagamento dell’affitto.

Gli striscioni, i cartelli e gli interventi al megafono hanno sottolineato le responsabilità anche a livello governativo, dopo il gravissimo attacco alle lotte per il diritto all’abitare, disposto dal recente Piano Casa, ideato dal ciellino Lupi e tanto benvoluto da Renzi, che non fa altro che agevolare banche e cooperative e colpire tutta quella ampia fascia di popolazione a cui non vengono garantiti molti diritti fondamentali. Perché non è trattando le occupazioni come un problema di ordine pubblico che sarà possibile risolvere questa profonda emergenza, ma bensì reimmaginando un piano casa che vada realmente ad assistere chi ne ha bisogno, un piano basato sulle assegnazioni invece che sugli sgomberi.

Gli abitanti del quartiere hanno assistito all’azione di lotta dimostrando consenso e solidarietà.

Inoltre, è stato più volte ribadito come questa giornata sia stata una delle tappe di un percorso che mira alla riappropriazione dal basso di una vita degna nell’uguaglianza dei diritti, ed è stato rilanciato l’impegno collettivo per la partecipazione alla manifestazione del 12 aprile a Roma, contro i protagonisti concreti di queste politiche e per “una sola grande opera: casa e reddito per tutt*”.

A seguire il volantino ASC.

TROPPA GENTE SENZA CASA...TROPPE CASE SENZA GENTE!

48 appartamenti  abbandonati da anni al degrado, un monumento alla gestione vergognosa di ATER del proprio patrimonio.

Oggi scegliamo di riaprirli pubblicamente perchè vogliamo risposte:

vogliamo sapere come mai intere palazzine vengano lasciate vuote a fronte di troppe famiglie che una casa non ce l'hanno,

vogliamo sapere che fine faranno tutti quegli appartamenti, destinati forse a essere venduti in uno dei tanti piani di dismissione del patrimonio pubblico?

Domande che meritano delle risposte da parte di ATER e Comune, che non possono rimanere immobili davanti ad uno spreco tanto evidente, ancora più inaccettabile se si pensa al disagio a cui sono costretti tutti coloro che subiscono gli effetti della crisi economica e non hanno la possibilità di reperire un alloggio sul mercato immobiliare.

Meritano risposte le centinaia di famiglie che da anni sono inserite nelle graduatorie e a cui ancora non viene assegnata la casa,

meritano risposte le centinaia di famiglie sotto sfratto alle quali non viene offerta alcuna soluzione alternativa alla strada.

Una situazione, quella abitativa, di grave emergenza sociale, che le istituzioni si dimostrano totalmente incapaci di affrontare, anche dopo la proposta che l'Assemblea Sociale per la Casa di Padova ha portato in Prefettura con la mobilitazione del 21 febbraio chiedendo la costituzione di un tavolo tra tutte le parti e gli enti interessati, proposta colpevolmente lasciata cadere nel vuoto.

Non sarà certo il piano Casa del governo Renzi a risolvere il problema: un regalo ai grandi costruttori, un nuovo piano di svendita del patrimonio pubblico e un attacco diretto a tutte quelle esperienze di lotta che hanno garantito il diritto alla casa a migliaia di persone in tutta Italia, l'art. 5 prevede infatti il divieto di allacciamento delle utenze e di richiedere la residenza per tutti gli inquilini delle case occupate.

Se non avremo delle risposte torneremo in queste case, torneremo per riappropriarci di un bene comune che non può essere lasciato vuoto e abbandonato, ma va restituito alla collettività.

VERSO IL CORTEO NAZIONALE DEL 12 APRILE A ROMA,

RILANCIAMO LA MOBILITAZIONE,

CASA REDDITO DIRITTI PER TUTTI!

ASC – ASSEMBLEA SOCIALE PER LA CASA

Padova - Asc apre 48 appartamenti in Via Stratico