Padova.Il lavoro prima di tutto: Fiom, antidoto alla crisi

15 / 9 / 2011

Il lavoro prima di tutto. E' il marchio di fabbrica della Fiom. Le tute blu della Cgil non hanno mai fatto un passo indietro, fin da Genova 2001, anche nel dialogo con i movimenti. A maggior ragione nell'epoca della catastrofe finanziaria dispiegata: Uniti contro la crisi che dal seminario al Rivolta ha anticipato la stessa "piattaforma" dell'ultimo sciopero generale della Cgil.  E ora nel «parco» di via Sarpi si fa festa con un occhio all'autunno dei tanti scontenti e l'altro alle ragioni che un tempo si sarebbero dette «di lotta», non solo contro il governo. Tutto senza dimenticare teatro, musica e divertimento alternativo dal palco centrale.  «Non siamo un partito politico: non è nostro costume organizzare eventi come questi. Stiamo però attraversando una stagione molto particolare ed il ruolo che la Fiom ha assunto nella difesa di alcuni fondamentali valori merita di essere discusso anche fuori dalle fabbriche» spiegano i dirigenti del sindacato metalmeccanico.  Così da domani fino a domenica riflettori puntati sui dibattiti, il confronto nella sinistra, il dialogo con la rete dei comitati di base. Primo appuntamento con il segretario nazionale Maurizio Landini che, grazie all'intervento di Gabriele Polo (direttore editoriale del «manifesto»), si misurerà con Paolo Ferrero di Rifondazione, Stefano Fassina del Pd, Fabio Mussi di Sel, Alessandra Tibaldi di Idv e Marco Ferrando del PcdL.  Landini è un sindacalista che incarna la storia secolare della Fiom, che ha sancito da lustri l'opzione dell'indipendenza e della democrazia. Una collocazione che scatta con Claudio Sabbatini segretario dal 1994 al 2002: la Fiom non piegherà più la testa né dimenticherà di dover rispondere prima di tutto ai lavoratori. E' questa l'intollerabile «anomalia» nel sindacato della concertazione che spesso sconfina nella cogestione. Ma alla Fiat, proprio con il referendum sulla «ricetta-ricatto Marchionne», le tute blu della Fiom si dimostrano capaci di restare al centro dell'eterno conflitto fra imprese del profitto e lavoro salariato.  La festa della Fiom spazia anche fuori dal "recinto" delle fabbriche. In perfetta sintonia con la società che non si specchia nel potere. Venerdì sarà la volta del teatro con «Appunti per la rivoluzione» di Beppe Casales e del concerto di Luca Bassanese e la Piccola Orchestra Popolare. Il confronto politico, invece, si stringe sulla globalizzazione ed i limiti dell'attuale modello di sviluppo con Francesca ReDavid della Fiom, Galapagos del «manifesto» e Andrea Castagna della Cgil.  Sabato tiene banco la musica con l'esibizione dal vivo della Banda Bassotti. Un concerto da non perdere, mentre si torna a discutere di lavoro con la Fiom che interroga gli esponenti locali dei partiti di centrosinistra.  Domenica calerà il sipario sulla manifestazione con l'esibizione di cinque band padovane: Frida, Spazimmensi, Sexy Punch, Isole di Ceramica e Four Green Bottles. Ma anche con l'intervento di un altro leader della Fiom: Gianni Rinaldini, chiamato a tratteggiare «l'alternativa possibile» con Wilma Mazza dell'associazione Ya Basta e don Giorgio de Checchi di Libera.  Fiom in festa, dunque. Sull'onda della «svolta» impressa dall'orgoglio operaio nei confronti di Marchionne, dall'onda di piena dei referendum contro il nucleare e in difesa dei beni comuni e ora dalle tende degli «indignaods» davanti ai palazzi del potere romano.  Una scelta di campo di nuovo netta. «Dal 2009 assistiamo con regolarità al tentativo di estromettere la Fiom e la Cgil dalle discussioni contrattuali. L'assurda idea di fondo (perfettamente interpretata da Marchionne) è che la competizione globale si possa vincere agendo solo su salari e condizioni di lavoro. Le nostre grandi manifestazioni in questi anni sono percorsi di resistenza civile, costruite e vissute insieme con i movimenti, con le associazioni, con gli studenti, con i ricercatori universitari, con i comitati promotori dei referendum di giugno» insistono i promotori dell'iniziativa nell'area verde fra le mura e il cavalcavia.

taratto dal IlMattino di Padova


FIOM IN FESTA

4 serate di festa, di dibattiti, spettacoli e concerti.


Giov. 15 /9


  • DIBATTITO CON MAURIZIO LANDINI (Segretario Generale Fiom), ed alcuni politici nazionali: Ferrero (PRC) FAssina (PD) Mussi (Sel) Tibaldi (IDV) Ferrando (PCL)


Ven. 16/9

  • Teatro: “appunti per la rivoluzione”, di Beppe Casales

  • Concerto di Luca Bassanese e la Piccola Orchestra Popolare


  • Dibattito : “globalizzazione ed i limiti dell’attuale modello di sviluppo” con Francesca ReDavid (Fiom Nazionale) Galapagos (Manifesto) G.Marcon (Sbilanciamoci) Andrea Castagna (Cgil PD) e altri

Sabato 17/9

  • Concerto della Banda Bassotti


  • Dibattito: “i lavoratori raccontano il lavoro”: alcuni operai parlano della loro condizione ed interrogano i locali responsabili lavoro dei Partiti della Sinistra Italiana (Zan – Ruzzante – Benvegnù) sulla distanza tra politica e lavoro.


Domenica 18/9

  • Concerto di 5 gruppi locali: Frida – Spazimmensi – Sexy Punch – Isole di Ceramica – Four Green Bottles

  • Dibattito: “l’alternativa è possibile” con Gianni Rinaldini, Wilma Mazza (ass. Ya Basta), don Giorgio de Checchi (Libera) e altri


Tutte le sere sarà a disposizione un grande stand gastronomico.

Vi sarà uno spazio tutto dedicato agli studenti, dove si svolgeranno spettacoli concerti e dibattiti organizzati dalla Rete degli Studenti Medi