Il lavoro prima di tutto. E' il marchio di fabbrica della Fiom. Le tute
blu della Cgil non hanno mai fatto un passo indietro, fin da Genova
2001, anche nel dialogo con i movimenti. A maggior ragione nell'epoca
della catastrofe finanziaria dispiegata: Uniti contro la crisi che dal
seminario al Rivolta ha anticipato la stessa "piattaforma" dell'ultimo
sciopero generale della Cgil. E ora nel «parco» di via Sarpi si fa
festa con un occhio all'autunno dei tanti scontenti e l'altro alle
ragioni che un tempo si sarebbero dette «di lotta», non solo contro il
governo. Tutto senza dimenticare teatro, musica e divertimento
alternativo dal palco centrale. «Non siamo un partito politico: non è
nostro costume organizzare eventi come questi. Stiamo però attraversando
una stagione molto particolare ed il ruolo che la Fiom ha assunto nella
difesa di alcuni fondamentali valori merita di essere discusso anche
fuori dalle fabbriche» spiegano i dirigenti del sindacato
metalmeccanico. Così da domani fino a domenica riflettori puntati sui
dibattiti, il confronto nella sinistra, il dialogo con la rete dei
comitati di base. Primo appuntamento con il segretario nazionale
Maurizio Landini che, grazie all'intervento di Gabriele Polo (direttore
editoriale del «manifesto»), si misurerà con Paolo Ferrero di
Rifondazione, Stefano Fassina del Pd, Fabio Mussi di Sel, Alessandra
Tibaldi di Idv e Marco Ferrando del PcdL. Landini è un sindacalista che
incarna la storia secolare della Fiom, che ha sancito da lustri l'opzione dell'indipendenza e della democrazia. Una
collocazione che scatta con Claudio Sabbatini segretario dal 1994
al 2002: la Fiom non piegherà più la testa né dimenticherà di dover
rispondere prima di tutto ai lavoratori. E' questa l'intollerabile
«anomalia» nel sindacato della concertazione che spesso sconfina
nella cogestione. Ma alla Fiat, proprio con il referendum sulla
«ricetta-ricatto Marchionne», le tute blu della Fiom si dimostrano
capaci di restare al centro dell'eterno conflitto fra imprese del
profitto e lavoro salariato. La festa della Fiom spazia anche
fuori dal "recinto" delle fabbriche. In perfetta sintonia con la
società che non si specchia nel potere. Venerdì sarà la volta del
teatro con «Appunti per la rivoluzione» di Beppe Casales e del
concerto di Luca Bassanese e la Piccola Orchestra Popolare. Il
confronto politico, invece, si stringe sulla globalizzazione ed i
limiti dell'attuale modello di sviluppo con Francesca ReDavid della
Fiom, Galapagos del «manifesto» e Andrea Castagna della Cgil.
Sabato tiene banco la musica con l'esibizione dal vivo della Banda
Bassotti. Un concerto da non perdere, mentre si torna a discutere
di lavoro con la Fiom che interroga gli esponenti locali dei
partiti di centrosinistra. Domenica calerà il sipario sulla
manifestazione con l'esibizione di cinque band padovane: Frida,
Spazimmensi, Sexy Punch, Isole di Ceramica e Four Green Bottles. Ma
anche con l'intervento di un altro leader della Fiom: Gianni
Rinaldini, chiamato a tratteggiare «l'alternativa possibile» con
Wilma Mazza dell'associazione Ya Basta e don Giorgio de Checchi di
Libera. Fiom in festa, dunque. Sull'onda della «svolta» impressa
dall'orgoglio operaio nei confronti di Marchionne, dall'onda di
piena dei referendum contro il nucleare e in difesa dei beni comuni
e ora dalle tende degli «indignaods» davanti ai palazzi del potere
romano. Una scelta di campo di nuovo netta. «Dal 2009 assistiamo
con regolarità al tentativo di estromettere la Fiom e la Cgil dalle
discussioni contrattuali. L'assurda idea di fondo (perfettamente
interpretata da Marchionne) è che la competizione globale si possa
vincere agendo solo su salari e condizioni di lavoro. Le nostre
grandi manifestazioni in questi anni sono percorsi di resistenza
civile, costruite e vissute insieme con i movimenti, con le
associazioni, con gli studenti, con i ricercatori universitari, con
i comitati promotori dei referendum di giugno» insistono i
promotori dell'iniziativa nell'area verde fra le mura e il
cavalcavia.
taratto dal IlMattino di Padova
FIOM IN FESTA
4 serate di festa, di dibattiti, spettacoli e concerti.
Giov. 15 /9
DIBATTITO CON MAURIZIO LANDINI (Segretario Generale Fiom), ed alcuni politici nazionali: Ferrero (PRC) FAssina (PD) Mussi (Sel) Tibaldi (IDV) Ferrando (PCL)
Ven. 16/9
Teatro: “appunti per la rivoluzione”, di Beppe Casales
Concerto di Luca Bassanese e la Piccola Orchestra Popolare
Dibattito : “globalizzazione ed i limiti dell’attuale modello di sviluppo” con Francesca ReDavid (Fiom Nazionale) Galapagos (Manifesto) G.Marcon (Sbilanciamoci) Andrea Castagna (Cgil PD) e altri
Sabato 17/9
Concerto della Banda Bassotti
Dibattito: “i lavoratori raccontano il lavoro”: alcuni operai parlano della loro condizione ed interrogano i locali responsabili lavoro dei Partiti della Sinistra Italiana (Zan – Ruzzante – Benvegnù) sulla distanza tra politica e lavoro.
Domenica 18/9
Concerto di 5 gruppi locali: Frida – Spazimmensi – Sexy Punch – Isole di Ceramica – Four Green Bottles
Dibattito: “l’alternativa è possibile” con Gianni Rinaldini, Wilma Mazza (ass. Ya Basta), don Giorgio de Checchi (Libera) e altri
Tutte le sere sarà a disposizione un grande stand gastronomico.
Vi sarà uno spazio tutto dedicato agli studenti, dove si svolgeranno spettacoli concerti e dibattiti organizzati dalla Rete degli Studenti Medi