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Parma - Università: tra ingressi privati e business della guerra

21 / 3 / 2013

Il 1 marzo è stata inaugurata l’Università della Riforma Gelmini.

Non solo quella della mancanza di fondi, delle aule che cadono a pezzi, dei ricercatori assunti con contratti semestrali, della chiusura di corsi e laboratori. Da questo punto di vista, infatti, con le epoche Berlinguer, Moratti e Fioroni, questi aspetti sono segnati da una certa continuità; la responsabilità della dismissione universitaria appare tristemente bipartisan.

Evitando il consueto e mai piacevole excursus storico, che ci porta dall’università post ‘68 all’università delle macerie e che non aiuta ad indorare la pillola, passiamo direttamente alla “pillola”. Amara.

Come prevede la legge, i Consigli di Amministrazione (Cda) degli atenei sono stati riformati. Nella forma centralista ed escludente raccontata nell’approfondimento “Ripartire dall'università: la sfida e la scommessa” sul sito www.anomaliaparma.org

Come la norma consente, nell’ateneo parmigiano sono stati nominati i due membri esterni all’università: Simona Caselli, Direzione Regionale di Legacoop, e Renato Casappa che, assieme al fratello Luciano, controlla una holding Finrel S.p.A., che raggruppa sette aziende di proprietà e otto aziende partecipate. Oltre 1300 collaboratori e un fatturato complessivo nell’anno 2007 di 219 milioni di Euro. (1)

La prima cosa da ricordare è che i membri esterni del Cda dell’università rappresentano il 20% dei voti e che le loro nomine sono proposte dal senato accademico. Nel senato dove, oltre al rettore, siedono 18 membri dei dipartimenti universitari, i rappresentanti dei docenti del personale ata e degli studenti.

La seconda è che l’università dopo la riforma Gelmini è definanziata, dequalificata e vi è un’accelerazione dei processi di “feudalizzazione” del potere ed ingresso dei soggetti privati. L’università, mentre scarica i propri costi sugli studenti e sui precari, aumentando le rette, tagliando i servizi, tagliando i dottorati con borsa ed aumentando quelli senza borsa, stipulando contratti mal retribuiti per i docenti e collaboratori esterni, è costretta ad inseguire i flussi di capitale territoriale così da attrarre nuovi fondi.

Certamente non per tutti i dipartimenti, ma solo per alcuni.

Renato Casappa ha iniziato dalla Casappa S.P.A che con successive acquisizione ha creato un impero dell’oleodinamica con clienti da tutto il mondo; nel 2005 viene insignito dall’università degli studi di Parma della laurea ad Honorem in ingegneria meccanica (2). Oggi è membro del consiglio di amministrazione universitario. Anche il nostro rettore Gino Ferretti inizia la sua folgorante carriera universitaria dalla facoltà di ingegneria prima e tutt’ora risulta essere titolare della cattedra di Impianti Meccanici.
Presso l’Università di Parma è stato dal 1991 al 1996 Direttore del Dipartimento di Ingegneria Industriale, è stato inoltre membro del Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo, Presidente del Consiglio di Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica e del Consiglio del Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale. Dal 1/11/1998 al 23/5/2000 è stato Preside della Facoltà di Ingegneria. (3)
Dal 24 maggio del 2000 è Rettore dell’Università di Parma, tra poco potrebbe spegnere la tredicesima ed ultima candelina del suo mandato, mandato per altro rinnovato per più anni grazie alla Legge Gelmini e per la quale ci sono stati diversi scontri istituzionali sulla fattibilità della proroga del mandato (4), risolti in favore di Ferretti.
Nel frattempo, la nomina di Renato Casappa nel Cda potrebbe fungere da linea di continuità con Gino Ferretti, a breve ex rettore, assicurando i finanziamenti per il dipartimento di ingegneria.

La domanda è lecita: il signor Casappa potrà mai essere interessato a finanziare Dottorati di ricerca presso la Facoltà di Lettere o di Filosofia? O piuttosto privilegerà i famosi stage gratuiti presso la sua azienda finanziando così la ricerca e l’innovazione dei propri prodotti?

Ci siamo chiesti poi: quali prodotti e per quali clienti?
Spulciando il sito casappa.com, troveremo la frase, nella lista dei prodotti, “Elenchiamo alcuni dei principali clienti che si sono affidati alle nostre competenze specialistiche e ci hannoscelto come importante fornitore di componenti oleodinamici per un’ampia gamma di applicazioni” (5).

Tra i “principali clienti” della Casappa possiamo trovare aziende che traggono enormi profitti dal mercato militare mondiale, come Doosan (6) (nella cui pagina prodotti troviamo un arsenale di lanciarazzi e veicoli corazzati), Daimler (7)(produttore tedesco di automobili e di mezzi di trasporto anche per l’impiego militare), Caterpillar (8) (che produce mezzi per eserciti come il r D9R Doobi in forza all’esercito israeliano), Textron (9) (che lavora per difesa ed intelligence), ma anche Guima Palfinger(10), Hyva (11), Jcb (12), John deere (13), Jlg (14), Komatsu (15) ed altre. Vedere per credere.

Ed è solo una delle 7 aziende di propietà della Finrel s.pa. Con un mercato che si estende dagli USA alla Germania fino in Cina ed in Corea del Sud. Sul nostro territorio, nel 2009, ha lasciato in cassa integrazione il 90% della forza lavoro, 350 lavoratori sui 376 totali. (16)

Simona Caselli, (17) membro del consiglio di amministrazione di Banca Monte Parma e presidente della Lega Coop Reggio Emilia e della Regione Emilia-Romagna è l’altra neoeletta al c.da. dell’unipr e, come si può leggere su scelgodemocratico.eu, è anche membro del Partito Democratico.
Per questo la sua scelta di entrare da privato in un Cda universitario ha teoricamente dello schizofrenico se consideriamo le dichiarazioni del 23 novembre 2010 di Marco Meloni e Francesca Puglisi, responsabili scuola e università del Partito Democratico: “Sui tetti con studenti contro la fine dell’università” mentre gli studenti protestavano contro la riforma Gelmini (18). Ha invece senso se si pensa ad compulsivo posizionamento.

Stupisce, all’interno di questo nuovo inedito contesto, il comunicato dal titolo “SENATO FORZA 7 !” (19) diffuso da Sinistra Studentesca Universitaria, che, oltre a rallegrarsi dell’aumento delle sessioni d’esami da 6 a 7 e dell’abolizione del salto d’appello (per carità richieste legittime al cento per cento), spiega la decisione di “anteporre senso di responsabilità e cooperazione con la nostra Università a mere battaglie ideologiche” votando così favorevolmente l’ingresso di Casappa nel Cda, idem quello della Caselli (anche se per quest’ultima la scelta stupisce meno!).

Eppure nel 2010 in piena mobilitazione studentesca il blog di SSU Parma citava Marx e avvertiva (20)“ il DDL Gelmini rischia di aziendalizzare l’università confondendo il pubblico con il privato, e scaricando i costi di gestione su lavoratori e studenti, attraverso una violazione spregiudicata della nostra Costituzione, in particolare nel punto che riguarda la pari eguaglianza dei cittadini.” oppure “A questo si aggiungono l’accentramento eccessivo dei poteri di “governance” del C.d.A. rispetto al Senato Accademico, con il rischio che quest’ultimo diventi un “luogo di mercato” per i privati e un rifugio per i politici di turno trombati nelle tornate elettorali”.

Condivisibile allora come oggi; ma possibile che oggi sia diventata una mera battaglia ideologica?

Con questo documento vogliamo rivolgerci a tutta la popolazione universitaria di Parma per far capire la gravità di quanto sta accadendo, in particolar modo vogliamo dire a tutti, siano essi rappresentati o semplici studenti, di tenere sempre alta la guardia e di non cadere nel giochetto della precarietà che ci vorrebbe vedere concentrati esclusivamente nell’inseguimento di obiettivi meritocratici. Ottenere un numero maggiore di appelli d’esame e l’abolizione del salto d’appello sono sicuramente grandi risultati per la determinazione dei nostri tempi di studio. Lo sarebbero veramente, però, se accompagnati da una lotta per decidere cosa studiare e come studiare, se accompagnati da uno statuto d’ateneo, o quanto meno da un’etica dei rappresentanti, che non consentisse di dare potere a chi è parte integrante del business e dei profitti della guerra.

Di fianco agli evanescenti slogan da corteo, che inneggiano all’“università pubblica”, gli organi di rappresentanza studentesca sono veramente in grado di compiere scelte ponderate di opposizione ai processi di privatizzazione, senza entrare nel meccanismo della spartizione dei poteri?

Appare, invece, sempre più evidente che, dentro il meccanismo della rappresentanza, la battaglia per un’università libera e di tutti non può mai essere vinta. Al massimo si può giocare alla svendita dei diritti al ribasso.

Oggi abbiamo bisogno che un nuovo Sessantotto rivolti dalle fondamenta i principi sui quali si regge questa società ormai al collasso.

Note:

(1) http://www.parmafluid.it/modules/Download/files/download-prodotti_casappa-ikron_-_ita.pdf
(2) http://www.parmafluid.it/modules/Download/files/download-prodotti_casappa-ikron_-_ita.pdf
(3) http://www.unipr.it/persona/gino-ferretti-240213
(4) http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/24/parma-rettore-pagato-regione-prolunga-mandato-anno/199860/
(5) http://www.casappa.com/pdf/Company-profile/DOC-03-R-I.pdf
(6) http://www.casappa.com/pdf/Company-profile/DOC-03-R-I.pdf
(7) http://it.wikipedia.org/wiki/Daimler_(azienda)
(8) http://www.cat.com/cda/layout?m=308275&x=7
(9) http://www.army-technology.com/contractors/armoured/textronmarinelandsys
(10) http://www.guimapalfinger.com/palfinger/25156_EN-GUIMA_PALFINGER_(24621)_(FR)-Applications_.htm
(11) http://www.hyva.com/co/en/defence.htm
(12) http://www.hyva.com/co/en/defence.htm
(13) http://www.deere.com/wps/dcom/en_US/industry/governmental_and_related_businesses/federal_and_military_sales/federal_and_military_sales.page
(14) http://www.jlg.com/en-US/NewsRelease.html?RefId=9d259545-f962-43ee-b442-b74d7161fe87
(15) http://www.military-today.com/apc/komatsu_lav.htm
(16) http://parma.repubblica.it/dettaglio/casappa-cassa-integrazione-per-350-su-376-lavoratori/1593770
(17) http://pariopportunita.legacoop.coop/simona-caselli-eletta-presidente-legacoop-reggio-emilia/
(18) http://www.partitodemocratico.it/doc/112742/universita-pd-sui-tetti-con-studenti-contro-la-fine-delluniversita.htm
(19) http://www.facebook.com/notes/sinistra-studentesca-universitaria/sinistra-studentesca-universitaria-senato-forza-7/10151779351117942
(20) http://ssuparma.wordpress.com/2010/02/14/ii-congresso-ssu-la-relazione-del-coordinatore/

21.03.2013 - Parma - Università: tra ingressi privati e business della guerra