Per la giustizia climatica e sociale rifiutiamo lo stato di emergenza

Il coordinamento internazionale di Blockupy sostiene le azioni dei movimenti nelle strade di Parigi

26 / 11 / 2015

A seguito dei tragici eventi del 13 novembre a Parigi la decisione del governo francese di regolare ed estendere lo “stato di emergenza” adesso è molto chiaro: è la libertà di movimento e la libertà di dissenso che sono in gioco.

Infatti, la scelta di vietare le manifestazioni ed i concentramenti di persone non ha alcun senso dal punto di vista di una effettiva “misura per la sicurezza anti-terrorismo”. Al contrario, è parte dell’atteggiamento dello “stato di Guerra” e di una retorica dall’alto, che include il far diventare capri espiatori le comunità musulmane ed i rifugiati, i quali in realtà scappano proprio dal terrore di Daesh nel Medio Oriente. Questa decisione governativa rappresenta invece una limitazione pericolosa degli spazi di libertà e di espressione democratica. E’ inaccettabile!A tutti gli attivisti di tutto il mondo che si uniranno alle mobilitazione della società civile e alle azioni attorno alla Conferenza sul clima di Parigi (COP21), il coordinamento internazionale di Blockupy manda tutto il suo supporto attivo.

Qualunque siano i risultati del COP21, sappiamo già che le stesse politiche di austerità, l’economia neoliberale, le norme politiche e gli interessi delle grandi corporation sono tra i più importanti contributori al riscaldamento globale, al cambiamento climatico  e alle loro conseguenze devastanti sull’ambiente e la vita delle comunità.E’ uno “stato di emergenza sociale e climatico” quello in cui stiamo vivendo. L’iniziativa dal basso dei movimenti sociali di tutto il mondo è la sola che potrebbe sovvertire la tendenza capitalista alla distruzione del pianeta.Debito, crisi della democrazia, giustizia climatica e sociale, austerità, migrazione sono così cruciali che non possiamo lasciarli nelle mani dei politici, delle corporation e dei guerrafondai. 

Non è il governo francese ad avere il diritto di decidere se una moltitudine di persone dovrebbe o non dovrebbe scendere per le strade di Parigi. Solo la capacità di rompere con le regole della crisi corrente, con l’attitudine alla guerra e con il regime capitalista potrebbe creare le condizioni per lo sviluppo di alternative in una prospettiva di democrazia, libertà, uguaglianza. Adesso abbiamo bisogno di alzare fragorosamente le nostre voci nelle piazze durante la conferenza del COP21 e in tutti i luoghi. Abbiamo bisogno di giustizia sociale e climatica: ora più che mai.

Inoltre, vogliamo mandare un messaggio forte di solidarietà ai nostri fratelli e sorelle dei movimenti di giustizia climatica a Parigi: in questo momento, non importa dove siamo fisicamente, staremo al vostro fianco a Parigi! Non lasciamo le nostre città ai “padroni della guerra”, chiunque siano!

Riprendiamoci tutti assieme le piazze e le strade per la giustizia climatica e sociale!Rifiutiamo lo “stato d’emergenza” e ripudiamo qualsiasi restrizione sulla nostra capacità di agire! 

Blockupy International, 25 Novembre  2015