Pisa - una serata contro il "pacco sicurezza", tra sindaci leghisti e fantasmi che ritornano

11 / 6 / 2010

Mercoledì 09 Giugno, il sindaco Filippeschi ha accolto, fra omaggi e sorrisi, il ministro dell’interno, il leghista Maroni, per siglare il “patto per Pisa sicura” (...per gli amici “pacco”). L’amministrazione comunale otterrà così uno stanziamento di fondi straordinario direttamente dal ministero dell’interno, che andrà a finanziare, nella sostanza, le forze dell’ordine cittadine e l’istallazione di nuove telecamere. Tra le chiacchere della presentazione Maroni ha anche proposto un CIE per la Toscana( una proposta che sa tanto di imposizione), e anche qua le istituzioni sono state possibiliste.


Ma la nostra, lo sappiamo, non solo è una città sicura, ma è anche uno spazio vivo, attraversato da giovani precari, studenti, migranti. Un intero territorio ingovernabile che continua a rifiutare una gestione della crisi condotta  a colpi di telecamere e polizia.
È questo contesto anomalo che ha consentito, in serata, l’iniziativa di riappropriazione di Piazza delle Vettovaglie.

Come Tijuana Project abbiamo lanciato un nostro appuntamento alternativo di presentazione del nuovo “pacco per Pisa sicura”, costruendo un momento di protesta comunicativa in piazza delle Vettovaglie, attraverso un gioco a premi che ci ricorda cosa si può vincere nella città del sindaco Filippeschi ( nuovo soldatino tra l'esrcito di leghisti effettivi ) : un presidio fisso di carabinieri, una telecamera per controllarci, un taglio ai servizi sociali, un aumento delle tasse universitarie, uno sgombero o qualche altro diritto in meno.


Si è voluto ricordare tutto questo, andando successivamente ad oscurare gli occhi elettronici attraverso cui il sindaco vorrebbe spiarci: le tre telecamere presenti in Piazza. Le abbiamo simbolicamente incappucciate con un “faccione del sindaco” e con dei cartelli appesi  sotto abbiamo ricordato a tutti cosa si potrebbe fare con i 750.000 che il comune ha speso nell’ultimo anno per le telecamere. Contro il degrado servirebbero cestini e bagni pubblici, mentre per affrontare seriamente il problema dell’abuso di sostanze servirebbe un investimento sui servizi sociali, che vengono sempre più tagliati, in favore di serie politiche di riduzione del danno e di educazione all’uso.


Questa città si trova davanti ad una vera e propria emergenza democratica: negli ultimi due mesi, chi ha alzato la testa, chi ha provato a costruire risposte dal basso alla crisi, chi si è ripreso il diritto all’abitare, chi ha aperto nuovi spazi di libertà, produzione culturale e politica indipendente, è stato messo a tacere con l’uso della forza, come un qualunque problema di ordine pubblico. Con l’azione di ieri sera ci siamo ripresi un pezzetto di quello che dovrebbe spettarci di diritto: la libera espressione di ciò che siamo.


p.s:  Ironia della sorte, rientrando dall’iniziativa ci siamo trovati davanti ad una scena grottesca. Una volante della polizia ha percorso a tutta velocità via San Lorenzo, in contromano, fermandosi di scatto davanti ad una decina di noi per identificarci. Nel mentre sono sopraggiunti due agenti della Digos, che volevano spiegarci che si trattava di un normale controllo!...un normale controllo in un normale mercoledì notte di una Pisa del nuovo millennio...
Inutile dire che dopo una serata del genere non potevamo che tornarcene tranquillamente a dormire fra applausi e risate, non curandoci delle assurde minacce che ci venivano presentate.  Ma tutti, sindaco in testa, devono capire che non è con la polizia, con il controllo e con le intimidazioni che faranno sparire i problemi reali di una generazione, non è inseguendo la Lega su suo terreno che si raccatterà una manciata di voti: Pisa è più intelligente di chi la governa.

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