Razzismo ed integralismo: due facce della stessa medaglia

Comunicato dei Coordinamenti degli studenti medi del Veneto

16 / 1 / 2015

Razzismo ed integralismo: due facce della stessa medaglia. Donazzan dimettiti!

Il terribile attentato del 7 gennaio a Parigi ha dato il via alle più basse speculazioni in Francia quanto nel nostro paese. In Italia la corsa alla strumentalizzazione ha visto le figure più disparate soffiare sul fuoco dell'odio e della discriminazione, dalla Lega Nord a tutti i gruppuscoli dell'estrema destra, nessuno ha mancato di esprimere tutta la propria soddisfazione per questa insperata occasione per fare campagna elettorale.

In Veneto l'Assessore regionale Elena Donazzan si è distinta per la vergognosa circolare, inviata in tutte le scuole elementari, medie e superiori.Un documento che oltre a semplificare la complessità dell'accaduto, incoraggia l'odio razziale, la diffidenza e la paura verso lo “straniero”. Quelle righe sono un chiaro ed evidente strumento di propaganda politica, del tutto fuori luogo in una scuola pubblica, e becero populismo di chi non ha davvero scrupoli nemmeno davanti a fatti di tale portata. Non c'è alcuna differenza tra chi nel nostro paese organizza le peggiori campagne razziste e xenofobe contro i cittadini migranti e chi propugna l'intolleranza e la privazione della libertà e della democrazia in nome di una religione.

In un'Europa schiacciata fra l'avanzata delle nuove destre, le politiche di austerità dei governi e delle banche, ed ora lo spettro del fondamentalismo religioso  crediamo che sia assolutamente sbagliato e molto pericoloso trasmettere istanze escludenti e discrminatorie. Il neofascismo emergente (Le Pen, Salvini ecc.) e l'estremismo islamico utilizzano gli stessi criteri di propaganda e pratica politica: la continua ricerca di un nemico, al quale attribuire ogni colpa, basandosi su differenze etniche o di orientemento religioso o sessuale.

Come ci insegnano i curdi, che a Kobane e nel Kurdistan siriano resistono da mesi agli attacchi delle truppe nere dell'ISIS, per costruire un futuro degno abbiamo bisogno di valori che permettano alle comuntà di avere la capacità di sviluppare gli anticorpi necessari a rifiutare e respingere ogni forma di razzismo. La rivoluzione curda nel Rojava per I diritti delle donne, contro le discriminazioni e per la convivenza pacifica tra etnie e religioni, contro l'ipocrisia filo NATO e neoliberista della Turchia di Erdogan e contro i nazi-islamisti del califfato nero, è per noi un valido esempio da seguire e da riportare nel nostro territorio e nelle nostre scuole.

Come respingiamo ogni forma di estremismo religioso così non tolleriamo che nelle nostre scuole e nelle nostre città ci sia spazio per razzismi e fascisimi di ogni sorta.
A chi scrive comodamente seduto nel suo ufficio rispondiamo con le pratiche quotidiane di lotta per i  diritti e l'inclusione di tutti e tutte negli spazi che viviamo ogni giorno.

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