Report assemblea Organismi Genuinamente Mobilitati

5 Luglio – Sherwood Festival

11 / 7 / 2014

L'assemblea degli Organismi Genuinamente Mobilitati che si è tenuta sabato 5 luglio all'interno dello Sherwood Festival si è aperta con un'analisi della vicenda dei campi di mais ogm coltivati in Friuli Venezia Giulia. La notifica a Giorgio Fidenato di un ordine di distruzione con la previsione in caso di non ottemperanza del diretto intervento del Corpo Forestale Regionale, come l'introduzione di sanzioni penali per chi coltiva OGM (si tratta del comma 8 articolo 4 del decreto 91/14 pubblicato sulla Guri 144 del 24 giugno) sono frutto della pressione che il movimento ha saputo esercitare nei confronti delle istituzioni regionali e nazionali. Questi interventi, chiaramente non tempestivi, sono stati infatti “strappati” dopo numerosi incontri, presidi, volantinaggi, contestazioni, denunce e ovviamente azioni dirette, le quali hanno cercato di surrogare il colpevole ritardo delle istituzioni nella bonifica dei campi. Un primo risultato positivo, certo, ma la vicenda friulana non è ancora chiusa. Giorgio Fidenato infatti non ha ottemperato all'ordinanza e si è lasciato distruggere solo uno dei due campi, quello di Mereto di Tomba, mentre a Colloredo di Monte Albano insieme ad altri esponenti di Futuragra ha opposto resistenza passiva, impedendo per ora l'accesso nell'appezzamento al Corpo Forestale.

A prescindere da quello che succederà ai campi di Fidenato e nonostante le recenti prese di posizione del governo, l'assemblea ha riconosciuto che la battaglia sulle semine, è ancora tutta aperta. Il nuovo TTIP che aprirà la strade al commercio sfrenato dei prodotti alimentari americani e la decisione dei ministri europei dell'ambiente che dà agli stati membri autonomia decisionale sull'introduzione o meno delle semine Ogm sono due elementi che letti dentro la prospettiva dell'apertura dei cancelli dell'Expo 2015 a Milano danno un segnale allarmante su quella che sarà la prospettiva del commercio e del consumo alimentare europeo.

Ma la battaglia contro il transgenico, espressa solamente attraverso il contrasto alle semine, rischia di essere cieca o quantomeno incompleta rispetto ad un altro grande problema, quello della presenza massiva di mais e soia Ogm nella mangimistica animale. Si parla di quantità che superano l'80% e questo apre anche un'altra questione legata alla tracciabilità dei vari processi trasformativi dei prodotti alimentari, distribuiti poi dalle grandi catene di supermercati. In moltissimi casi le grandi catene di supermercati che operano sul territorio italiano non danno neanche informazioni chiare sul processo di filiera attraversato da un prodotto, escludendo così a priori la possibilità che i consumatori possano interrogarsi minimamente su ciò che stanno per consumare.

Gli Ogm sono la punta di un sistema agroindustriale che sta sussumendo al suo interno anche la produzione biologica: ne è l'esempio più evidente il fatto che grandi corporation come la Monsanto hanno aperto al mercato delle sementi biologiche, dimostrando un avanzamento sul piano della “governance” alimentare (se così si può definire),

Altri esempi ancora più forti nel nostro territorio sono Eataly, che fa della qualità del cibo un business che pone un grosso problema di accesso inserito nel contesto di crisi economica, e F.i.c.o. , che, subito dopo l'Expo aprirà i battenti a Bologna, provando ad intercettare al suo interno quelli che sono i processi di relazione e scambio di conoscenze e formazione legati alle fattorie didattiche, con un forte elemento di sfruttamento della manodopera ed atteggiamenti nei controlli dei lavoratori quasi da sistema-caporalato del sud Italia.

Dentro un contesto di crisi ed impoverimento generale la qualità ed il benessere alimentare passano attraverso l'eliminazione della presenza degli Ogm nei cibi e nei mangimi ed il superamento dell'agricoltura industriale che prevede l'utilizzo massivo di pesticidi, diserbanti ed altre sostanze chimiche nocive per la salute e l'ambiente.

Tutte queste problematiche tuttavia vanno lette come parte di un processo che caratterizza una nuova fase di sfruttamento e controllo economico e sociale generalizzato all'interno dell'Unione Europea che abbiamo definito come post austerity e che coinciderà con il semestre di presidenza italiana; e va da se che le battaglie contro il transgenico e per la sovranità alimentare andranno inserite in un contesto di lotte contro lo sfruttamento e la disoccupazione giovanile, per il diritto all'abitare, per l'accesso al reddito, per un Europa senza confini.

L'eliminazione degli ogm dalle nostre tavole passa attraverso l'allargamento ai tanti altri che parlano di sovranità ed autodeterminazione alimentare e la valorizzazione delle più svariate esperienze territoriali degli spazi sociali. Mercati, gas, orti, osterie, oggi più che mai assumono centralità perché rappresentano allo stesso tempo resistenza e costruzione di alternativa al modello di sviluppo dominante, perché permetto di ricomporre relazioni all'interno di un tessuto sociale sempre più frammentato e disgregato, e in quanto tali vanno tutelate e messe in relazione tra loro.