Rimini - Azione per il diritto alla casa contro il Piano Renzi/Lupi

Verso il 12 aprile e le giornate europee di mobilitazione

29 / 3 / 2014

Questa mattina alcuni attivisti/e del Lab.Paz Project insieme ai ragazzi di Casa Madiba hanno attaccato alcuni cartelli presso l'hotel di via Pomezia a Miramare sgomberato giovedì pomeriggio con l'uso della forza pubblica. Di seguito il comunicato dell'iniziativa.

LA CASA È UN DIRITTO!

CRIMINALE È CHI DECIDE DI LASCIARLE VUOTE CON LE PERSONE PER STRADA!

Nella giornata di giovedì 28 marzo un albergo a tre stelle a Miramare (Rimini) è stato posto sotto sequestro con l'intervento di un ufficiale giudiziario in seguito alla vendita all’asta della struttura stessa.

Non è nostro obiettivo fare luce e comprendere le ragioni che hanno spinto il Tribunale a ordinare la chiusura coatta dell'albergo quanto piuttosto evidenziare come questo fosse pieno di ospiti, più correttamente clienti, visto che ognuno di loro aveva pagato una somma di 30 euro al giorno per poter vivere lì. “Un quadro che ci riconferma – dice Federica Montebelli - come le numerosissime strutture e le piccole pensioni che costellano la riviera adriatica, nella stagione invernale, quando non vengono riempite da turisti e vacanzieri, diventino alloggi per tutte quelle soggettività sociali che la crisi ha reso povere, che ha espulso e messo ai margini e che non trovando una sponda in politiche abitative adeguate, cercano soluzioni alternative occupando gli alberghi abbandonati o pagando cifre molto simili a quelli di affitti di mercato ritrovandosi però ad avere come casa delle stanze di albergo”.

Tra le persone sgomberate, almeno una trentina, sia migranti provenienti dall’est Europa e dal Senegal sia italiani, una famiglia di origine turca con un bambino di 4 anni e un'altra di origine napoletana con 3 bambini piccoli, e una 73enne napoletana la cui famiglia vive a Verucchio. Tutte persone che ieri sono state obbligate a lasciare il proprio alloggio, subendo anche l'intervento delle forze dell'ordine, e che ad eccezione delle due famiglie con i bambini piccoli che hanno trovato alloggio temporaneo presso la Caritas, si troveranno in strada. “Per queste ragioni – prosegue Federica - questa mattina abbiamo affisso alcuni cartelli fuori dalla struttura alberghiera sgomberata giovedì 28 marzo”.

Perchè ancora una volta quanto successo denota l'insufficienza delle politiche sociali sul nostro territorio, che riescono a garantire come unica soluzione il trasferimento temporaneo negli soli due posti dedicati all'emergenza abitativa e ai senza fissa dimora in città – Caritas e Capanna di Betlemme – e che nulla fa per dare altra destinazione e nuovo utilizzo alle 16mila strutture sfitte, tra cui molti hotel fatiscenti in stato di abbandono che riempiono il lungomare delle varie frazioni. In tutto ciò non vediamo differenze con un Piano casa approvato da Renzi e Lupi che non solo non contiene alcun riferimento per salvaguardare chi è sotto fratto per morosità (ovvero il 90% dei procedimenti in corso) ma con l'art. 5 cerca di affossare le conquiste e le rivendicazioni prodotte in questi anni dai movimenti sociali di lotta per la casa, impedendo l’acquisizione della residenza e l’allaccio delle utenze (luce, acqua, gas) negli stabili occupati. Ciò significa tentare di eliminare uno strumento concreto di risoluzione del bisogno abitativo, continuando a tutelare gli interessi speculativi dei grandi palazzinari, proprietari e costruttori edili a discapito delle fasce sociali più deboli e impoverite dalle misure di austerità.

Quello che chiediamo – prosegue Federica Montebelli - è l'autorecupero degli immobili sfitti, la loro riqualificazione e destinazione alle migliaia di persone inserite nelle graduatorie Acer e sotto sfratto. Chiediamo politiche sociali e di welfare vero contro l'austerità non dei palliativi di facciata o nuove categorie sociali per incasellare i poveri. Per quello ci pensa già la polizia”. E' proprio per queste ragioni che il 12 aprile saremo a Roma alla manifestazione nazionale contro gli ultimi decreti approvati dal governo Renzi e lanciamo per Mercoledì 9 aprile un'assemblea pubblica cittadina presso Casa Madiba sul tema della casa per costruire insieme il nostro Piano casa, che parli realmente di una soluzione all'emergenza abitativa, che parli di reddito e dignità. L'assemblea che vedrà la partecipazione di Paolo Di Vetta (attivista dei Blocchi Precari Metropolitani di Roma e della rete abitarenellacrisi.org), rappresentanti della rete ASC Nord/est e delle altre esperienze di lotta per la casa nella Regione Marche.

I dati dell'emergenza a Rimini

852 gli sfratti nella Provincia di Rimini stimati ad agosto '13, gran parte dei quali per morosità ed eseguiti con l'intervento della forza pubblica. Con il 27% in più rispetto al 2012 - una famiglia riminese ogni 43 sfrattata e lasciata in strada - Rimini si attesta al quarto posto in Italia, dove precede persino Roma per numero di sfratti eseguiti (dati Nomisma).

Sono 2300, tra singoli e famiglie, le persone che hanno fatto domanda, nella nostra Provincia, per un alloggio popolare. 63 le assegnazioni che l'Acer prevede per l'anno in corso e appena 67 per il 2015.

Una ituazione drammatica che ritrae quella nazionale dove gli sfratti sono oltre 65.000 all'anno, 56.000 dei quali per morosità incolpevolee quella europea dove sono 4,1 milioni le persone senza casa e undici milioni le case vuote. Oltre 100 milioni i senzatetto in tutto il mondo, ovvero un essere umano su 60 non ha un alloggio adeguato, secondo le Nazioni Unite.

Il piano casa di Renzi e Lupi, così come il testo di proroga degli sfratti approvato dal precedente governo Letta, non solo non contiene alcun riferimento per salvaguardare chi è sotto sfratto per morosità (ovvero il 90% dei procedimenti in corso) ma con l'art. 5 cerca di affossare le conquiste e le rivendicazioni prodotte in questi anni dai movimenti sociali di lotta per la casa, impedendo l’acquisizione della residenza e l’allaccio delle utenze (luce, acqua, gas) negli stabili occupati. Ciò significa tentare di eliminare uno strumento concreto di risoluzione del bisogno abitativo, continuando a tutelare gli interessi speculativi dei grandi palazzinari, proprietari e costruttori edili a discapito delle fasce sociali più deboli e impoverite dalle misure di austerità.

Ci sono bisogni materiali e reali per i quali non si può aspettare. Avere un tetto sopra la testa è uno di questi. In un presente che ci parla di precarietà, povertà, politiche di austerità, ineguaglianza sociale occupare e riprendersi concretamente un diritto come quello alla casa è giusto e necessario. Chiedere il riutilizzo e la destinazione del 50% del patrimonio sfitto e oggetto di speculazioni e rendita per l'housing sociale è una richiesta imprescindibile. Tagliare una catena ed aprire una di quelle migliaia di porte (16.000strutture sfitte solo nella nostra Provincia escluse le numerose proprietà demaniali, di fondazioni private, banche ed alberghi sfitti e abbandonati) che, chiuse, continuano ad assicurare profitti all'1% della popolazione è un atto lecito. Occupare una casa oggi da parte di una famiglia sotto sfratto, da parte di un migrante, di un giovane studente o di un precario a cui viene negata di fatto la possibilità di rendersi indipendenti ed autonomi dal proprio nucleo famigliare, è una pratica eticamente giusta e necessaria per conquistare una parte di quel reddito, di quel welfare, di quella ricchezza che ci viene sottratta ingiustamente ogni giorno.

Per informazioni passaci a trovare:

> Tutti i mercoledì alle 17.30 alle 19.30Info Point sul diritto alla Casa” presso Casa Madiba (via D. Campana Rimini 49 – vicino AMIR onoranze funebri)

> Tutti i giovedì dalle 18.00 alle 20.00 allo “Sportello Diritti per tutti” – Lavoro_Casa_ Immigrazione_Salute presso la Casa della Pace (via Tonini, 5 Rimini) promosso da ADL Cobas e Ass. Rumori Sinistri

CASA, REDDITO E DIRITTI PER TUTTE E TUTTI!

Lab. Paz Project – Casa Madiba Occupata (Rimini)

Eventi

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