Rimini - #no rigore! Un bilancio comunale da riscrivere

Report dell'iniziativa di ieri, cacerolazo, contro le politiche di austerità locale

22 / 6 / 2012

Contro la banalità dell’Austerità, dalla BCE a Rimini. Un bilancio comunale da riscrivere.

Oggi 21 giugno dalle ore 17:30 alle 20:00 un centinaio circa di riminesi hanno dato vita a un cacerolazo, ricco d’interventi, di analisi critica e di rabbia degna contro gli effetti della crisi economica. I contributi precisi e circoscritti del consigliere comunale Fabio Pazzaglia si sono alternati con il suono delle pentole. Le quali rappresentavano non solo le difficoltà di avere uno stile di vita degno a Rimini, ma anche di pagare le rette del mutuo, i bollettini dell’IMU, l’assicurazione della macchina e le tasse universitarie. Termini freddi come spread e patto di stabilità sono utilizzati dalla classe dirigente europea e riminese per tutelare gli interessi di chi la crisi l'ha provocata (le banche) e colpire i servizi essenziali: assistenza alla persona, fondo regionale per l’affitto, politiche educative, privatizzazioni selvagge, trasporto pubblico locale ect.)

In particolare gli interventi hanno toccato tre temi:

1. Welfare Nei documenti redatti dall'Amministrazione Comunale che costituiscono il Bilancio 2012 emergono alcuni dati certi: la spesa corrente è stata tagliata rispetto al 2011 di ben 4,4 milioni di euro. Di questi tagli alla spesa più del 50% (2,4 milioni) ricadono sui settori delle politiche sociali e della pubblica istruzione. Questo è stato reso possibile da una operazione di riduzione consistente della spesa, in particolare sul fronte del personale e delle prestazioni di servizi. Parole dell'Amministrazione che tradotte significano una cosa sola: tagli. La spesa per il sociale subisce il taglio più drastico dai 27 milioni e 483 mila euro del 2011 si scende ai 25 milioni e 498 mila euro del 2012. Quasi 2 milioni di euro in meno! La pubblica istruzione contiene i danni subendo un taglio di 400 mila euro passando da 17 milioni e 193 mila euro a 16 milioni e 777 mila euro. Per quest'ultimo tema sono previsti a partire dai vari pensionamenti del personale comunale, esternalizzazione selvagge.

2. Fiscale: il governo nazionale non ha inteso toccare i poteri forti, ovvero le banche e le speculazioni finanziare. La giunta comunale non ha per nulla tentato di proporre un disegno alternativo, perché non ha posto sotto accusa il patto di stabilità e l’idea dell’IMU, come patrimoniale diffusa, e particolarmente dolorosa per le fasci deboli (aliquota aumentata allo 0,5% sulla prima casa). Nel territorio comunale, inoltre, l’IMU non è stata applicata con una progressività giusta. La tassa di soggiorno, per concludere, non è stata applicata facendo appello a motivi tecnici poco credibili. Noi siamo convinti che aver sottratto circa 8 milioni di euro ai cittadini riminesi sia stato un grave errore . Non a caso i manifestanti ha tenuto un proprio intervento sotto la sede della locale Camera di Commercio, atto a sottolineare come lo scudo fiscale sia una legge voluta dal presente parlamento, ma gli imprenditori locali che hanno utilizzato tale tecnica per pagare una tassazione fortemente minore rispetto agli altri commercianti e operai siano un modello negativo.

3.Poliche del lavoro: il bilancio comunale dedica solo mezza pagina al tema centrale per il distretto turistico: il lavoro gravemente sfruttato. In queste brevi note la Giunta Comunale menziona accordi in prevalenza antecedenti alla sua formazione. Noi crediamo che fino ad ora la presente classe dirigente non ha fatto nulla a sostegno dei lavoratori stagionali. In questa situazione in cui i salari si abbassano di anno in anno e la paura di diventare disoccupato scoraggiano tutti coloro che meditano di muovere vertenze, e recuperare il denaro perso rispetto al contratto nazionale. La giunta mostrerebbe il suo impegno solo se mettesse in campo denari e uomini doppi rispetto al contrasto del commercio cosiddetto abusivo. Solo in questa direzione ed istituendo un registro delle aziende paraschiavistiche e quelle rispettose dei diritti si smarcherebbe dal governo della forza lavoro con un cultura incentrata sull’ipersfruttamento.

La piazza di oggi era determinata e matura. Era cosciente che solo rendendo comuni le vertenze individuali e di piccoli gruppi si può avere la speranza di vincere la misera imposta dal governo delle Banche. Il presidio di oggi, con le sue pentole e coperchi, ha messo a fuoco che solo un percorso duraturo e propositivo può costruire spazi di alternativa alla dittatura dell’Austerità. Proprio per questo motivo, è stato convocato un cacerolazo in occasione del consiglio comunale sul tema del lavoro gravemente sfruttato nel turismo.

Cittadini e cittadine che hanno partecipato al cacerolazo

Rimini 22 giugno 2012

Galleria fotografica di Melissa Cecchini

Rimini - Cacerolazo contro il bilancio comunale

Rimini - Cacerolazo in corteo! Stop austerità #norigore