Dal blog dell'associazione Rumori Sinistri

Rimini - Presidio pubblico: diritto alla salute diritto universale. Stop al razzismo in sanità!

Report dal presidio

5 / 6 / 2013

Mercoledì 29 maggio si è tenuto un incontro molto partecipato da noi promosso dentro INTERAZIONI 2013 dal titolo “Salute e migrazione al tempo della crisi: diritto universale, non negoziabile”, un incontro che ha gettato le basi per un progetto che affiancherà lo Sportello Migranti di Rumori sinistri a partire da ottobre 2013, un centro di orientamento sanitario per cittadini migranti, comunicati e senza fissa dimora che coinvolgerà medici volontari, studenti di infermieristica e volontari dell'associazione.
Parallelamente l'incontro è stata anche l'occasione per decidere di lanciare collettivamente un presidio per Sabato 8 giugno alle ore 11.30 fuori dall'unico presidio sanitario rimasto ancora in centro storico, l'ex palazzo della Mutua oggi sede del distretto cure primarie.
Le parole d'ordine del presidio saranno: Basta tagli alla sanità. Diritto alla salute diritto universale.
Perché questo presidio
Nel nostro territorio abbiamo registrato agli sportelli per i cittadini migranti varie testimonianze che denunciano gravi inadempienze da parte dell'AUSL di Rimini nell'iscrizione sia dei minori stranieri, sia dei migranti o comunitari non in regola con il soggiorno sul territorio nazionale, sia di quelli con regolare permesso di soggiorno.

Nei principali presidi sanitari, come ad esempio il pronto soccorso, non vengono rilasciati alcuni documenti importanti per garantire l'accesso alle cure di cittadini migranti o comunitari non regolari (come il codice STP o ENI), per cui spesso per piccoli ricoveri o visite urgenti molte di queste persone si sono viste recapitare fatture esose per il pagamento delle intere prestazioni (spesso questo accade per le donne che si sottopongono all'IVG, poi ci domandiamo come mai cresce il numero degli aborti clandestini). Oltre a questo si aggiunge che vi è, da parte dell'Ufficio Anagrafe assistiti – Iscrizione SSN/AUSL Rimini, una forte rigidità ed interpretazione restrittiva della norma per l'accesso alle cure degli stranieri e dei comunitari.

Questo fatto è incomprensibile soprattutto considerando che il 20 dicembre 2012, la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano ha adottato e sottoscritto un Accordo che stabilisce le “Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle Regioni e Province Autonome italiane”. Un Accordo, di fatto già operativo perché sottoscritto da tutti i Presidenti delle Regioni, che stabilisce nero su bianco, quali sono i doveri delle aziende sanitari locali nell'applicazione di norme universalistiche per l'assistenza sociosanitaria di questi cittadini.
Doveri che nel nostro territorio sono del tutto disattesi.


Cosa si nasconde dietro la retorica razzista: gli stranieri sono SOLO un costo?!

Il Sole 24 ore qualche mese fa ha pubblicato un'inchiesta sul falso mito del caro-immigrati. Le degenze imputabili a stranieri irregolari pesano, secondo il Sole 24 ore, solo per lo 0,34% sulla spesa ospedaliera (a fronte di un 94,57% attribuibile agli italiani e di un 4,09% agli stranieri residenti).

I dati e i contributi pubblicati da giornali, non certo schierati come il SOLE 24 ore, ci dicono che le politiche di austerità colpiscono i soggetti più vulnerabili e che la spending review sanitaria “taglia fuori prima lo straniero” poi a seguire i disabili e gli anziani non autosufficienti. Riteniamo che questo sia un fatto gravissimo non solo per la salute pubblica ma anche perché le politiche sociosanitarie cavalcano la guerra fra poveri e, con la scusa dei tagli alla spesa sanitaria per i migranti sui quali si scaricano i costi della crisi, in realtà si cela un disegno ben preciso, privatizzare il Servizio sanitario Nazionale.

In questo si inserisce il progetto, oramai definitivo, che sancisce la nascita dell''Asl Romagna-area vasta, un'Azienda Sanitaria da un milione e 200mila abitanti.
Il progetto - che prevede l'accorpamento delle 4 aziende sanitarie locali di Forlì, Cesena, Rimini e Ravenna - dovrebbe nascere ufficialmente il primo gennaio del 2014.

La nascita dell'AUSL unica è stata fortemente sostenuta dalla Giunta regionale e dalla politica locale con la scusa che è necessario riorganizzare i servizi sociosanitari nell'ottica della limitazione delle spese e degli sprechi, mentre in realtà questa fusione porterà ad uno stravolgimento dei servizi sanitari in tutta la Romagna con la scomparsa di reparti ed eccellenze e il trasferimento di importanti Unità operative da un territorio all'altro, con notevoli ripercussioni sulla vita di tutti i cittadini.

Cogliamo, pertanto, dietro questa scelta l'asservimento della Istituzioni regionali e locali ai diktat delle politiche di austerità imposte dalla Troika, dalla Banca Centrale Europea e del Fondo monetario internazionale. Il Decreto ministeriale Balduzzi che ha introdotto la cosiddetta “spendig review”, durante l'ex Governo Monti e riconfermata dall'attuale Governo Letta, altro non è che la fabbrica dei tagli lineari al Servizio sanitario pubblico.

Tagli che comporteranno per il 2013, 260 milioni di risorse in meno per la sanità' regionale e 20 milioni di euro in meno per la Provincia di Rimini. Tradotto blocco del turnover (personale aziendale che non verrà sostituito dopo i pensionamenti), tagli alle forniture di beni e servizi per le aziende sanitarie, tagli ai posti letto (2.543. in meno in tutta la Regione) e chiusura dei piccoli ospedali. Nonché ulteriori tagli, dopo quelli già effettuati, all'assistenza alle persone disabili, agli anziani non autosufficienti, ai cittadini migranti e ai comunitari.

Crediamo sia necessario rispondere a questo stato di cose non scaricando sui più deboli e vulnerabili i costi della crisi con la scusa di un risparmio virtuoso e la retorica del debito pubblico, ma provando a cooperare e a costruire coalizioni sociali fra cittadini, comitati, associazioni, lavoratori dei servizi spesso lasciati soli da sindacati assenti.

Coalizioni sociali capaci da un lato di mettere in crisi questo processo, fino ad ora inarrestabile, di smantellamento del Servizio sanitario nazionale e dall'altro di creare mutualismo dal basso per inceppare questo lento e inesorabile processo di cancellazione di un diritto universale come quello alla salute.

Per queste ragioni vi invitiamo a partecipare al Presidio di Sabato 8 giugno alle ore 11.30 davanti all'Ex Mutua/CUP Via Circonvallazione Occidentale, 57 .

Ass. Rumori Sinistri Rimini

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Il commento di Paquale studente infermieristica dal presidio per il diritto alla salute

Foto dal presidio diritto alla salute diritto universale