Venerdì
3 maggio intorno alle ore 23.30 - in pieno centro storico - un
cittadino di origini marocchine, con alle spalle una storia molto
travagliata, si è cosparso di benzina e si è dato fuoco. La piazza era
piena di persone che sono accorse avendo notato questa persona che si
muoveva in maniera strana con gli abiti intrisi di benzina.
Non ha detto nulla a chi lo aveva notato, se non urlare una volta che le fiamme lo hanno avvolto.
Se non ci fosse stata la rapida reazione dei cittadini presenti,
perlopiù giovani e giovanissimi frequentatori delle cantinette che
prontamente hanno cercato di spegnere le fiamme con le loro giacche,
l’uomo sarebbe potuto morire.
La stampa locale ha
trovato subito l’occasione per "spacciare" un’altra versione e sancire chi
fosse l’eroe, il salvatore: uno dei tanti militari che presidiano in
pianta stabile il centro storico della città, ormai inesorabilmente
militarizzato. Gli articoli riportano una versione dei fatti, che a
quanto riferito dalla testimonianza dei presenti, non corrisponde alla
realtà.
Sta di fatto che questa storia avviene
proprio a ridosso di un’altra drammatica vicenda che riguarda una coppia
di ragazzi riminesi, figli della migrazione, con problemi di dipendenze
dall’eroina. Il 28 aprile in un capannone abbandonato nei pressi del
centro storico, divenuto luogo di ritrovo per il consumo di sostanze
pesanti, i due ragazzi hanno avuto un pesante litigio. Con loro c’era il
cane del ragazzo di grosse dimensioni, che ha aggredito mordendo con una violenta
presa la ragazza, alla quale poi è stata amputata la gamba. Se i vicini
non avessero sentito le urla e chiamato un’ambulanza la ragazza sarebbe
morta dissanguata. Sabato scorso il collettivo Lab.Paz Project
all’interno della Campagna cittadina FacciAMOci spazio, ha organizzato un’azione e una conferenza stampa nel luogo dove è avvenuta la tragedia, perchè questo fatto non rimanga nel silenzio.
Due storie diverse ma entrambe legate da un filo sottile,
l’indifferenza di politiche e pratiche sicuritarie capaci solo di
militarizare centri storici, di spostare i problemi altrove purchè non
siano visibili, perchè se si è tossicodipendenti, punkabbestia o
migranti con alle spalle dei precedenti penali non si ha cittadinanza
alcuna, solo emerginazione, stigmatizzazione e isolamento sociale.
Perde lavoro e permesso di soggiorno, Marocchino si dà fuoco in piazza
da Rainews del 4 maggio 2013
Si è dato fuoco tra la gente perchè la Questura non gli ha rinnovato il
permesso di soggiorno. Disperato per il probabile rimpatrio e per aver
di recente perso il lavoro: sarebbero questi i motivi per i quali un
marocchino di 45 anni, a Rimini, si è cosparso di gasolio, dandosi fuoco
a mani e collo.
Prima del gesto che ha definito "dimostrativo" (perché non aveva l’intenzione di togliersi la vita) ha chiamato il 117, il numero delle segnalazioni della Guardia di Finanza, dicendo che si sarebbe incendiato se non lo avessero messo in contatto con il prefetto. Quando l’operatore delle Fiamme Gialle ha tentato di calmarlo, avvisando che sul posto avrebbe inviato una pattuglia della polizia, il marocchino ha esclamato un "no" disperato, si è diretto verso il centro della piazza, sotto il palazzo comunale e davanti alle cantinette, la zona della movida notturna riminese, si è cosparso di gasolio e con un accendino si è dato fuoco.
Il 45enne è stato dapprima soccorso da alcuni passanti che gli hanno gettato addosso i giubbotti per soffocare le fiamme poi, quando sono arrivati, i vigili del fuoco l’hanno cosparso d’acqua per eliminare i residui di liquido infiammabile. L’uomo ora è ricoverato all’ospedale Bufalini di Cesena. Non è in pericolo di vita, ma ha riportato ustioni di secondo e terzo grado sul braccio destro, il collo e le mani.
Dopo averlo identificato, la polizia ha potuto ricostruire le vicende personali del 45enne, ben conosciuto dalle forze dell’ordine per una serie di reati. Risulta denunciato per furto, droga, ricettazione, resistenza, guida in stato di ebbrezza e violenza sessuale. In Italia da almeno dieci anni con permesso di soggiorno, è già stato detenuto per i vari episodi. Dopo un passato burrascoso, il 45enne quest’anno aveva trovato lavoro per un breve periodo come manovale sul cantiere per la terza corsia dell’A14. Quando è rimasto senza lavoro e, a causa dei precedenti, allo scadere del permesso di soggiorno, in marzo, la questura gli ha negato il nulla osta per rimanere in Italia.