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Rimini - Verso il 6 settembre, costruiamo l'alternativa

Il 6 settembre attraverseremo il corteo che partirà dall'Arco d'augusto alle 9.30. Non mancate!

3 / 9 / 2011

RECLAMIAMO  REDDITO,  DIRITTI,  WELFARE,  DEMOCRAZIA,  AMBIENTE,  UGUAGLIANZA,  DIGNITA’, PACE, CULTURA. COSTRUIAMO FUTURO!

L’autunno, si sa, è la stagione delle lotte politiche. È ancora caldo in tutti noi il ricordo della passata ondata di movimento che, dalle scuole alle fabbriche, ha visto uniti studenti e operai come non avveniva da anni, ondata che ha travolto luoghi e date divenuti ormai simboli nel nostro immaginario: l’immensa partecipazione a Roma del 16 ottobre scorso a fianco della Fiom, l’occupazione di piazze e monumenti da parte degli studenti a novembre, la grande giornata tumultuosa del 14 dicembre, e ancora le lotte dei migranti di Lampedusa, a Ventimiglia ovunque la brutalità del comando ha assunto le forme della detenzione e del confinamento, lo sciopero generale del 6 maggio, la monumentale vittoria ai referendum per i beni comuni, la ricorrenza viva di Genova e la grande lotta estiva in Val di Susa contro la TAV.  Per questo non è corretto affermare che quest’anno l’autunno caldo inizia presto: lo sciopero generale del 6 settembre riprende e continua la scia di lotte dell’anno trascorso, attraversando nuove scadenze e con una nuova consapevolezza forte delle esperienze e dei ragionamenti vissuti.

La manovra finanziaria agostana ricalca perfettamente il modello di sfruttamento anticipato da Marchionne con l’accordo Mirafiori ed il sistema contrattuale estivo figlio della riviera romagnola nella cancellazione del contratto nazionale e dei diritti del lavoro. In questo modo tutte le lavoratrici e i lavoratori sono messi sotto ricatto. Il sistema della precarietà, che tutti dicevano di voler combattere, ha fatto scuola. Questa è stata la risposta ad un anno di movimento che ha attraversato fabbriche, scuole e università.

Parallelamente al taglio di stipendi e posti di lavoro stiamo però attraversando una drastica riduzione dei servizi: l’aumento dei costi nei confronti della mobilità, della sanità, della cultura è uno dei tanti passi che stanno portando il sistema capitalistico ad una crisi insormontabile, impossibile da risolvere con i metodi attuati finora.

Le mobilitazioni di questo nuovo autunno politico dovranno quindi avere uno scopo pratico e decisivo: l’inizio del processo costituente dell’alternativa.

Lo sciopero, seguito dalla manifestazione contro la Lega il 17 settembre a Venezia e dalla grande giornata del 15 ottobre a Roma sono obiettivi importanti, "per fare questo bisogna imprimere un moto virtuoso, largo, coinvolgente, non settario alla costruzione unitaria di queste scadenze. E bisogna saper essere semplici e concreti, diversi da prima, perché questo treno non passa due volte".

Lab.Paz Project - Collettivo studenti Rimini

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