Quella di oggi è stata una grande giornata: la sfida lanciata al
sindaco e alla questura di Roma si è trasformata in una grande vittoria
grazie alla determinazione degli studenti che ancora una volta sono
tornati ad invadere le strade di questa città! Avevamo annunciato che
avremmo attraversato in corteo il I Municipio, che ci saremmo ripresi le
strade senza preavviso ne autorizzazione! Avevamo annunciato che
avremmo disobbedito al divieto, che avremmo praticato occupazioni
simboliche. Lo abbiamo fatto! Oggi siamo tornati in piazza per ribadire
la nostra opposizione al governo e le misure di austerity imposte dalla
BCE.
Già da questa mattina ci siamo trovati davanti una classe
politica che ha mostrato il suo volto più autoritario e repressivo nel
tentativo di zittire la voce degli studenti. Davanti a molte scuole la
polizia ha messo in pratica quelli che hanno chiamato 'presidi per
tutelare la democrazia', che si sono concretizzati inveri e propri
blocchi nei quali venivano identificati tutti gli studenti che
decidevano di non andare a lezione. In altre invece, la polizia ha
chiesto ai dirigenti scolastici di poter visionare i registri per
segnalare e identificare gli assenti.
Nonostante tutto dalle nostre scuole sono riusciti a partire diversi
cortei, che con determinazione hanno attraversato le strade del
Municipio I. Liberando di fatto il centro dal divieto. Questi cortei
sono poi confluiti nel concentramento di Tiburtina, dove un imponente
schieramento delle forze dell'ordine continuava l'opera iniziata qualche
ora prima davanti le scuole: ancora identificazioni ed intimidazioni
agli studenti che arrivavano nella piazza.
Abbiamo più volte
provato a far partire il corteo, come il 7Ottobre, con i book bloc che
ne caratterizzavano la testa. La risposta alle nostre mani alzate è
stata un susseguirsi di violente cariche che hanno portato a decine tra
feriti e fermati tra gli studenti anche durante il tentativo di
occupazione del cantiere della stazione Tiburtina.
Dalla polizia
c'è stato più volte ribadito che la gestione della piazza era una scelta
politica e non una questione di ordine pubblico. La risposta che
abbiamo dato è stata dunque politica: il corteo è partito attraversando
le vie di questa città senza nessuna autorizzazione, abbiamo raggiunto
l'Università de La Sapienza dove si è svolta un' assemblea pubblica.
Evidenziamo anche il paradosso espresso dal sindaco e dalla questura nel
dichiarare che tutelare il traffico sarebbe stata la loro prerogativa
principale, troviamo un po' strano che per fare questo si scelga
sequestrare un corteo per ore chiudendo di fatto una stazione e uno
snodo come Tiburtina.
Non abbiamo mai creduto che un divieto ci
avrebbe impedito di manifestare, da oggi ne siamo ancora più convinti,
la voce di una generazione che vuole continuare a esprimersi non si
ferma così. Questa crisi non siamo disposti a pagarla, questo debito non
ci appartiene, per sanarlo non si può passare attraverso indiscriminati
tagli alla cultura, non si può passare per le nostre vite. Lo abbiamo
urlato nelle piazze di questo paese più volte, oggi abbiamo dimostrato
che non abbiamo paura, che torneremo per le strade sempre più
determinati.
Annunciamo fin da ora che il movimento ripartirà già
da domani, nelle scuole e nelle facoltà, in questi mesi torneremo più
volte in piazza, a cominciare dalla data transnazionale dell'11 novembre
e dalla giornata mondiale dello studente del 17. Sabato 5/11 gli
studenti delle scuole lanciano un'assemblea cittadina aperta a tutti gli
studenti medi, alle ore 14 al liceo Virgilio, proprio per confrontarci e
capire tutti insieme come agire le prossime giornate di mobilitazione.
Studenti medi e universitari sulla manifestazione del #3nov