PER L’ACQUA E LA DEMOCRAZIA
Il
12 e 13 giugno scorsi la maggioranza assoluta del popolo italiano ha
votato per l’uscita dell’acqua dalle logiche di mercato, per la
sua affermazione come bene comune e diritto umano universale e per
una gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico. Ad oggi
nulla di quanto deciso ha trovato alcuna attuazione: la legge
d’iniziativa popolare è ferma nei cassetti del Parlamento e gli
enti locali continuano a gestire il servizio idrico come prima.
Non
solo. Grazie ai diktat della BCE, il Governo ha rilanciato,
attraverso l’art. 4 della manovra estiva, una nuova stagione di
privatizzazioni. Governo e poteri forti resisi conto che il popolo ha
votato contro di loro, hanno semplicemente deciso di abolire il
popolo, producendo una nuova e gigantesca espropriazione di
democrazia.
L’ACQUA NON È UN DEBITO
Quello che avviene per l’acqua è solo il paradigma di uno scenario più ampio dentro il quale si colloca la crisi globale. Un sistema insostenibile è giunto al capolinea. Ma i poteri forti ne hanno deciso la prosecuzione, attraverso la continua restrizione del ruolo del pubblico a colpi di necessità imposte dalla riduzione del debito e dai patti di stabilità, la consegna dei beni comuni al mercato, tra cui la conoscenza e la cultura, lo smantellamento dei diritti del lavoro anche attraverso l'art. 8 della manovra estiva, la precarizzazione dell’intera società.
“OBBEDIENZA CIVILE” PER UN’ALTRA USCITA DALLA CRISI
Vogliamo lanciare la campagna di
“Obbedienza civile”, che, obbedendo al voto referendario della
maggioranza del popolo italiano, esiga da subito l’eliminazione
dalle tariffe della parte relativa ai profitti garantiti. Se ciò non
avverrà procederemo all’autoriduzione collettiva delle stesse.
Perché i beni comuni e i diritti sociali vengono prima delle
banche e dei capitali finanziari.
VI ASPETTIAMO TUTTE E TUTTI
Vogliamo
che la manifestazione sia il luogo di tutte e di tutti come sempre è
stata l’esperienza del movimento per l’acqua: radicale nei
contenuti e per la massima inclusione, con modalità condivise,
allegre, pacifiche e determinate nelle forme di mobilitazione.
Vogliamo costruire una giornata in cui siano le donne e gli uomini di
questo paese a riprendersi la piazza e la democrazia, invitando ad
essere presenti tutte e tutti quelli che condividono questi contenuti
e le nostre forme di mobilitazione, portando le energie migliori di
una società in movimento, che, tra la Borsa e la Vita, ha scelto la
Vita.
E un futuro diverso per tutte e tutti.