Roma 10/11/2011 - #OCCUPY ATAC, #OCCUPYEVERYTHING!

Occupazione simbolica in risposta allo sgombero dell'ex-deposito A.T.A.C. in zona San Paolo

Utente: Hlveea
10 / 11 / 2011

In risposta allo sgombero il 1 novembre dell'ex deposito Atac di San Paolo dove vivevano oltre 20 famiglie e al divieto di tenere un'assemblea pubblica in Campidoglio lunedì 14, questa mattina decine di attivisti e di occupanti hanno occupato uno dei 14 depositi della capitale a viale del Policlinico 135. Una risposta dovuta a chi tratta il problema esplosivo dell'emergenza casa e delle lotte per l'abitare, per il welfare, per i diritti come un mero problema di ordine pubblico e continua a non dare risposte politiche arroccandosi dentro fortini del potere vietando cortei, manifestazioni o pubbliche assemblee con la cittadinanza come quella di lunedì 14. Le camionette della polizia sono arrivate dopo pochi minuti e dopo una lunga mediazione si è conquistato un punto fondamentale: l'assemblea del 14 novembre in Campidoglio è stata autorizzata. Un risultato importante che permetterà di informare la cittadinanza di questa ennesima ed esemplare vicenda di speculazione e che lancia l'appuntamento internazionale di domani: #occupyeverything. Dagli Stati Uniti alla Spagna, dal Cile alla Grecia, arriva un segnale. E' il momento di spezzare la dittatura della finanza che oltraggia e deruba le vite delle persone che vengono messe in debito. Per questo appuntamento a Roma domani, 11-11-2011, verrà occupato il ministero del Tesoro. Perché di ricchezza ce ne è, basta andarla a scovare e il ricatto del debito non è accettabile.
La storia del deposito Atac sgomberato
A seguito della delibera 35 varata dal comune di Roma nel giugno del 2011 per applicare le direttive imposte dal decreto Ronchi a livello nazionale, gran parte del patrimonio pubblico dismesso è stato oggetto di vendita per consentire il risanamento di quelle aziende che fino ad oggi hanno gestito i servizi pubblici locali.
Tra queste ovviamente c’è ATAC, spezzettata ormai in sempre più piccole e inutili società per azioni, che ha messo in vendita 14 depositi della città di Roma dopo decenni di abbandono e inutilizzo.
Il piano di vendita però ha preso in considerazione solo l’elemento della speculazione e della svendita ai privati senza curarsi minimamente delle necessità della città, dei suoi quartieri e dei suoi cittadini.
A giugno avevamo quindi deciso di provare a farlo noi occupando uno di questi depositi nel quartiere di S.Paolo, riuscendo a dare una casa a 20 famiglie e degli spazi a numerosi laboratori artistici, sociali e politici. La Questura di Roma e Atac Patrimonio ha invece deciso di interrompere questo nuovo spazio di socialità e di sgomberare l'unico deposito in cui effettivamente si stava sperimentando una nuova destinazione del patrimonio pubblico.
L’enorme partecipazione al referendum di giugno, ed il suo esito, hanno dimostrato la chiara volontà popolare di opporsi alla dismissione dei beni pubblici a vantaggio di pochi privati e delle nefaste logiche di mercato, smantellando il welfare state, proprio come oggi invece vorrebbe imporci la tecnocrazia europea, Bce in testa.
La nostra battaglia sulla ridestinazione del patrimonio pubblico quindi non si arresterà di fronte agli atti di violenza e di chiusura messi in atto dal Comune di Roma, ma proseguirà nella consapevolezza che l'unico modo per uscire dalla crisi è porre al centro dell'agenda politica i beni comuni e la giustizia sociale affinchè i responsabili del disastro finanziario non continuino ad arricchirsi sulle nostre vite, continuando a cementificare la nostra città.
 
CONTRO LA DITTATURA DELLA FINANZA E DELLA SPECULAZIONE..
 
11.11.11 ore 15 #OCCUPIAMOILTESORO