Roma - In migliaia in corteo per il diritto all'abitare

Molto partecipato il corteo in risposta all'estate degli sgomberi. Richiesto un tavolo con le istituzioni e la libertà per i cinque occupanti di Cinecittà ancora agli arresti.

26 / 8 / 2017

La risposta all'estate degli sgomberi ha attraversato oggi il centro della Capitale. Migliaia di persone affollano il concentramento e sfilano fino ai Fori Imperiali, difficile quantificare, ma sicuramente la prescrizione della Questura di non superare le 5000 presenze non viene rispettata; le valutazioni dall'interno del corteo oscillano tra 10mila e 15mila. La Questura di Roma, non paga del violento epilogo dello sgombero degli 800 rifugiati eritrei da via Curtatone culminato negli scontri in Piazza Indipendenza, aveva provato ad innalzare il livello della tensione imponendo filtri e controlli per l'ingresso in piazza. Diverse le perquisizioni effettuate, controlli anche con il metal detector; controllati, come già al G7 di taormina, anche i testi di cartelli e striscioni. A manifestare sono fianco a fianco le famiglie di rifugiati e gli sgomberati da Cinecittà, insieme a loro autoctoni e migranti che individuano nel diritto all'abitare il cardine di un nuovo modello di cittadinanza da rivendicare. Nei molti interventi le voci dei rifugiati respingono le infamanti accuse di racket degli affitti che alcuni media avevano fatto circolare rispetto alla gestione dell'occupazione di via Curtatone. Le realtà presenti, per tutta la durata della manifestazione, hanno annunciato che forme di lotta e pressione continueranno nei confronti del governo cittadino fino a quando non verrà aperto un tavolo ufficiale di trattativa per trovare soluzioni rispetto a tutte le persone sgomberate.

All'ingresso in via dei Fori Imperiali viene ribadita la richiesta di un tavolo con regione, comune e pefettura per trovare case per tutti, e l'invito a supportare materialmente le famiglie di via Curtatote e via Quintavalle che dovranno passare ancora notti all'addiaccio. Il corteo si chiude con la richiesta per la liberazione dei cinque arrestati durante lo sgombero di Cinecittà e la critica espressa dalle voci dei rifugiati alla regolamentazione della mobilità in Europa imposta dal Trattato di Dublino.

Il corteo all'arrivo in Piazza Madonna di Loreto, lo sbocco di via dei Fori prima di Piazza Venezia, si trasforma in un lungo sit-in, dove vengono con forza ribadite le richieste di casa, reddito, dignità, e del tavolo con le Istituzioni. Dal camion si invita più volte a restare in piazza fino a quando non arriverà una risposta.