Citizen U è ancora in viaggio, e dopo esser stato a Lampedusa e a Ventimiglia a reclamare accoglienza e libertà di mobilità per tutt*, ha deciso di rimbalzare da una sponda all’altra del Mediterraneo come una scheggia impazzita, e di andare a vedere con i suoi occhi cosa succede oltre l’orizzonte. È stato in Tunisia con la carovana di Uniti per la Libertà, a portare soccorso nel campo profughi di Ras Jadire, al confine con la Libia. Qui ha incrociato le esperienze di cooperazione sociale nate dalle rivolte, che danno soccorso alle persone che fuggono dal disastro della dittatura e delle bombe NATO in Libia. Ha conosciuto gli universitari che si sono rivoltati contro l’assenza di futuro e la povertà che si vuole imporre loro, percependo la stessa voglia di prendere parola, lo stesso desiderio di essere protagonisti del proprio futuro e di trasformare o stato di cose esistente che aveva avvertito in altre piazze, in altri luoghi, diversi ma non così lontani.
É volato poi in Grecia, a cogliere tutta l’emblematicità di un Paese che è allo stesso tempo punto di passaggio di blocco per i migranti che sognano altri lidi. Sospesa tra oriente ed occidente, prostrata e quasi rassegnata ad una fortissima crisi, la Grecia vede sempre più allontanarsi il sogno del benessere europeo, continuando a scaricare violentemente, in modo paradigmatico, il peso della crisi su giovani e migranti. To e continued...