10 APRILE 2010

Schio - Intimidazioni ai frequentatori dello Spazio Arcadia

Posti di blocco e convocazioni in caserma: come si calpesta la libertà di movimento

13 / 4 / 2010

Durante la notte di Sabato 10 Aprile sono stati formati tre posti di blocco con carabinieri e vigili urbani nella città di Schio in via Paraiso, in modo tale da creare l’impossibilità per chiunque (in auto o a piedi) di uscire dallo spazio sociale Arcadia senza subire controlli ed identificazione.

E’ doveroso specificare che l’area in questione si trova fuori dal centro della città e i posti di blocco avevano l'unico obiettivo di colpire esclusivamente lo spazio autogestito e coloro che lo frequentano.

Questa iniziativa è certamente riconducibile al clima che noi gestori dello Spazio siamo costretti a subire dal momento dell’apertura del posto il 20 Settembre 2008, un clima di opposizione, diffamazione e controllo derivante dalle continue lamentele dei proprietari dei capannoni vicini allo spazio che da subito hanno ostentato atteggiamenti di chiusura e pregiudizio nei nostri confronti.

Tuttavia un’ operazione del genere da parte delle forze dell’ordine non si era mai verificata prima ed è certo dovuta a quanto è stato pubblicato la scorsa settimana nei vari giornali locali, un ennesimo tentativo di "metterci in croce" da parte dei vicini.

Con questa azione risulta evidente il livello di ridicolo da loro raggiunto lavorando perfettamente "su richiesta": non appena esce l'articolo sul giornale che li accusa di non fare il loro lavoro, ecco che il sabato sera si presentano in un accerchiamento in difesa di pochi privati.

Ma non è tutto!

Lunedì 12 Aprile alcuni degli identificati sono stati convocati in caserma dei carabinieri di Schio senza alcuna motivazione e direttamente da agenti che si sono presentati presso le abitazioni dei giovani.

L'impostazione di questi veri e propri interrogatori aveva l'obbiettivo di carpire informazioni sulle attività del circolo e sulla partecipazione personale ad attività politiche e soprattutto quello di spaventare e intimidire i frequentatori dello spazi.

"ANDARE ALL'ARCADIA NON E' UN REATO, MINARE LA LIBERTA' DEI CITTADINI SI'".

Questa iniziativa non è altro che l’ennesimo atto repressivo nei confronti di spazi come il nostro,promotori di una socialità diversa, una socialità positiva, partecipativa, e costruttiva.

Tutta questa repressione nei nostri confronti porta alla luce la realtà: si utilizzano i più svariati pretesti soltanto per aver modo di opporsi a noi in quanto spazio di libertà, dal momento che è proprio ciò che noi offriamo alla città di Schio in termini di socialità, confronto, cultura, costruzione di idee a disturbare chi favorisce questo clima negativo nei nostri confronti.

Questa è la verità più vergognosa, chi tenta di portare avanti qualcosa di diverso dalla logica lucrativa dei soliti luoghi di divertimento, viene ripetutamente attaccato e sfavorito.

ARCADIA E' DI TUTTI E NON ACCETTA MINACCE!!!