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Senigallia - In 400 al corteo. Gli studenti sul tetto del liceo

6 / 11 / 2009

Venerdì 6 novembre, a Senigallia si è svolto un lungo e partecipato corteo studentesco, organizzato dal Collettivo Zenit.

Circa 400 persone si sono ritrovate questa mattina davanti al campus scolastico per manifestare la propria contrarietà alla legge Gelmini, che da questo anno ha iniziato il suo percorso di distruzione all’interno della Scuola Pubblica.

Alle 8 e 15 il corteo è partito e si è poi snodato per le principali vie cittadine, attraversando il centro storico, fino ad arrivare al liceo classico Perticari.

Lì due studenti sono riusciti ad entrare all’interno dell’istituto blindato per consegnare una lettera, firmata da gran parte degli studenti dell’istituto, al Dirigente Scolastico.

Il liceo Perticari si trova infatti in una forte situazione di crisi, con un debito di centinaia di migliaia di euro, ma all’interno dell’istituto è adottata una politica “oscurantista”, in cui il Dirigente Scolastico e il DSGA (Dirigente Servizi Generali e Amministrativi) tentano di nascondere questa situazione a studenti e genitori, credendo forse che questo stato così critico non ci riguardi direttamente.

Per questo gli studenti del Perticari hanno compilato una lettera in cui si chiede al preside trasparenza su questa situazione di crisi, invitandolo a rispondere su tre punti che riguardano direttamente gli studenti: i corsi di recupero, il POF e le gite (lettera in allegato).

Dalla sede del liceo Classico Perticari gli studenti si sono spostati al liceo Psicopedagogico e Scienze del Linguaggio Perticari al campus scolastico, dove, in solidarietà ai precari  di tutta Italia, al grido di “siamo tutti sullo stesso tetto” sono saliti sul tetto dell’istituto, per poi volantinare a tutti gli studenti rimasti a  scuola.

Nel frattempo la scuola è stata letteralmente blindata: polizia e digos a controllare su tutto, ogni porta di accesso chiusa con catene (comprese quelle di sicurezza) e infine la decisione del preside di non far uscire, nemmeno durante l’intervallo, gli studenti che non avevano scioperato. In seguito alle forti pressioni ricevute, agli studenti - che si sono poi offerti di volantinare all’interno dell’istituto - è stato concesso di uscire in piccoli gruppi.

Rimasti all’interno del giardino dell’istituto, i manifestanti hanno deciso di abbattere per la seconda volta le reti che, per presunti motivi di sicurezza, separano il liceo Perticari dall’Istituto Tecnico Corinaldesi, limitando così lo spostamento degli studenti all’interno del campus scolastico, rendendolo simile ad una prigione, controllato da telecamere e reti e cancelli in successione, invece che un luogo di incontro per gli studenti.

Collettivo Studentesco Zenit

Lettera per il preside dell'Istituto Perticari

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