Comunicato di Li.s.c. riguardo la repressione post 14N

Solidarietà da Venezia a Padova

8 / 1 / 2013

Le misure repressive che hanno colpito quattro attivisti del CSO Pedro colpiscono tutti coloro che il 14N l'hanno creato nei contenuti e vissuto nelle piazze: anche noi studenti di Li.S.C. siamo vicini ai compagni di Padova con cui abbiamo condiviso discussioni e azioni in università sin dall'inizio dell'anno accademico. 

Nel leggere di arresti, perquisizioni, denunciati e obblighi di firma proviamo una rabbia simile a quella che ci animò durante la giornata di sciopero, la rabbia di chi non intende continuare a farsi ricattare, sfruttare, costringere, controllare e punire. 

Oggi però, oltre alla rabbia, dobbiamo sopportare il triste spettacolo della solita “giustizia” ipocrita, forte coi deboli e debole coi forti. Solo nelle carte di un PM o in un resoconto di polizia una giornata storica come il 14N, che ricordiamo essere stata una mobilitazione internazionale dal Portogallo alla Grecia, tratteggiata da moltissime pratiche accomunate dalla radicalità e dall'opposizione al regime di austerity, poteva essere ridotta ad un evento di mero “ordine pubblico” o per meglio dire “ordine mediatico”. 

Criminalizzare un corteo di migliaia di persone, un giorno di lotta e la pratica di un movimento intero incolpando quattro singoli da poter sbattere in prima pagina è quanto di più odioso la repressione potesse fare, soprattutto se ad essere colpiti non sono solo compagni con cui hai fatto attività politica ma amici e amiche, fratelli e sorelle, uniti dalla volontà di creare un futuro diverso, meno precario, meno indebitato, più libero e più felice.Un futuro pieno di piazze scomode, giornate storiche e pratiche radicali.

Un forte abbraccio a Zeno, Zuzzu, Zenzi e Mattia
TUTTI COMPLICI NESSUN COLPEVOLE, LIBERI TUTTI!

Collettivo Li.S.C.  (liberi saperi critici)