Spagna - Sindacati e movimenti in piazza: Marchar separados, golpear juntos

Presidi e manifestazioni convocate dalla Cumbre Social con migliaia di persone. La prossima scadenza per sabato 13 ottobre con l’appello GlobalNoise, mobilitazione internazionale di contestazione alla crisi e alle politiche di austerity.

8 / 10 / 2012

Negli ultimi mesi a Madrid sindacati e movimenti sociali si sono rivelati i principali soggetti di opposizione alle politiche attuate dal governo sotto lo spirito di ‘Marchar separados, golpear juntos’, marciare separati per colpire insieme.

L’azione combinata dei sindacati e dei movimenti ha visto, dal mese di luglio ad oggi, scendere in piazza migliaia di persone contro il governo Rajoy e le sue politiche di austerity.

La manifestazione di ieri contro l’approvazione del bilancio dello Stato e per la richiesta di un referendum sulle politiche economiche del governo ha portato nelle strade di Madrid più di settanta mila persone.

 Questa settimana nella riunione della Cumbre Social, piattaforma lanciata dai due maggiori sindacati, è passata la proposta di indire uno sciopero generale a metà novembre, data che dovrebbe coincidere con quello lanciato in Portogallo.

 Il 13 ottobre anche a Madrid si svolgerà la chiamata internazionale di GlobalNoise e Interoccupy per far sentire il rumore delle pentole contro l’austerità. Parte dell’immaginario delle proteste del 2001 in Argentina è già stata ripresa dalle mobilitazioni spagnole; il cacerolazo è soltanto una delle tante forme che il movimento 15M in un’anno e mezzo di vita ha utilizzato per esprimere il suo carattere destituente. Inoltre, il coordinamento 25S ha chiamato ad assediare nuovamente la camera dei deputati il 23, 24 e 25 ottobre nei giorni in cui si dovrebbe discutere il bilancio dello Stato.

 Nel prossimo mese e mezzo movimenti e sindacati, attraverso questa “alleanza critica” dovranno mettere in gioco la loro capacità di contestazione per far sì che lo sciopero generale sia una vera dimostrazione di forza ed un salto di qualità nella rivendicazione di un futuro degno e libero dal ricatto del debito.