Sul corteo del 12 aprile a Roma

Comunicato a cura dei Centri Sociali del Nord Est

14 / 4 / 2014

Negli ultimi due giorni non facciamo che leggere ed ascoltare ricostruzioni su quanto accaduto a Roma, sabato, durante il corteo per il diritto ad abitare e contro il Jobs Act. La cronaca, evidentemente frutto delle veline di Questure e Ministero dell’Interno, è tutta volta ad individuare nei centri sociali del Nordest, i responsabili di quanto avvenuto in Piazza. Chi si nascondeva dietro i k-way blu? Perché hanno scelto il blu come colore simbolo? Fiumi di inchiostro sprecato per domande inutili e sbagliate.

A Roma circa 30.000 persone hanno sfilato decise verso il Ministero del Lavoro. E noi, che eravamo in quel fiume in piena, respingiamo al mittente queste accuse, perché suonano come l’ennesimo tentativo di criminalizzare un’intera esperienza di lotta che in questi territori si oppone alla devastazione ambientale, alla rendita speculativa e conquista dal basso il diritto all’abitare con decine di occupazioni e centinaia di blocchi degli sfratti.

La mobilitazione di Roma è stata ben altro.

Noi c'eravamo, abbiamo scelto di esserci per manifestare insieme ad altre migliaia di persone tutta la nostra contrarietà ad un governo che con gli ultimi provvedimenti come il Piano Casa e il Jobs Act, ha messo sotto attacco milioni di persone, condannandole ad una condizione di precarietà permanente e di impoverimento sempre più grave.

Abbiamo visto migliaia di occupanti di case, migranti, giovani, precari, studenti dare vita ad una mobilitazione che parlava un linguaggio comune: praticare l'assedio a quei palazzi vuoti e delegittimati di ogni capacità rappresentativa, responsabili della disgregazione sociale a cui ci stanno condannando.

Una piazza unita e coesa negli obiettivi e nelle pratiche, che, a prescindere da colori e sfumature, ha scelto di andare verso il Ministero del Welfare, trovando la strada sbarrata da un imponente schieramento di Forze dell’Ordine, sempre al servizio del potere, che, con cariche pesanti ed indiscriminate (alla faccia delle "cariche di alleggerimento"...) hanno attaccato il corteo ben oltre via Veneto e piazza Barberini, come testimoniano i numerosi video. Per questo i manifestanti hanno esercitato il legittimo diritto a difendersi ed a non lasciar calpestare i propri corpi.

Risparmiate allora inchiostro e inutili ricerche.

A Roma sabato abbiamo visto molti k-way blu. Ma quella Piazza non ha a cuore i feticci ma i diritti e la ritroverete a volte tinta di rosso, altre di verde, altre ancora di altrettante sfumature. Un arcobaleno di colori, pratiche e linguaggi diversi che in tanti, sempre di più, agiremo nel segno dell’indipendenza e della libertà.  

CENTRI SOCIALI DEL NORDEST