Questa mattina a Torino un’operazione di polizia ha coinvolto attivisti del centro sociale Askatasuna e del Collettivo Autonomo Universitario. Dodici persone sono state raggiunte da perquisizioni e, al momento, per sei di loro sono scattate misure cautelari: due arresti domiciliari e quattro obblighi di dimora.
I fatti imputati si riferiscono a due episodi distinti. Il primo riguarda alcune azioni di protesta avvenute in Val di Susa in seguito alla sentenza del maxi processo contro i No Tav, che ha visto condannare 47 persone per un totale di140 anni di carcere, il secondo la manifestazione contro il vertice dei ministri del lavoro dell’Ue, svoltasi a Torino lo scorso 17 ottobre.
A poche settimane dagli arresti compiuti ai danni degli antifascisti cremonesi, l’utilizzo preventivo delle misure cautelari viene nuovamente messo in campo dai dispositivi repressivi statuali al fine di depotenziare le diverse forme di opposizione sociale. In particolare l’operazione torinese si colloca all’interno della settimana che ci porta verso l’inaugurazione di Expo e s’inquadra organicamente nel tentativo, in atto da tempo, di costruire un clima di terrore nei confronti dei movimenti che contesteranno la kermesse meneghina.
Massima solidarietà nei confronti dei compagni che hanno subito perquisizioni e misure cautelari.
Liber* tutt* subito!