Trento - Blitz di Refresh al CIAL. Impedita la chiusura nel week-end

4 / 2 / 2017

Oggi 4 febbraio il Collettivo Universitario Refresh ha fatto irruzione nella biblioteca universitaria CIAL, impedendone la chiusura, per sollevare pubblicamente il problema della carenza di aule studio nel centro cittadino e nella zona universitaria.  

Le aule studio del CIAL, notoriamente molto utilizzate dalla componente studentesca trentina perché in centro e perché aperta 7 giorni su 7, con l’apertura della Biblioteca Universitaria Centrale, presso il quartiere-fantasma delle Albere, hanno subito una drastica riduzioni d’orari. Riduzione questa che non sembra essere una mossa per ridurre “i costi di gestione”, ma puzza di manovra atta a favorire una frequentazione forzosa della BUC, per la quale Ateneo e Provincia hanno  fatto un investimento molto oneroso in termini finanziari.

«Quanto incisivi possono essere i costi di un’apertura estesa del CIAL, come siamo abituati a conoscere, rispetto alla nuova aula studio che, non si sa quando aprirà alle Albere? Quanto in più costerà l’apertura del CIAL rispetto ai nuovi arredi e al probabile affitto che dovrà essere pagato dall’università per questa fantomatica aula studio, di cui non sappiamo nemmeno il periodo d’apertura?». Sono queste le domande poste dagli universitari

In particolare nel fine settimana non esiste in centro città, dove maggiore è la concentrazione studentesca, un luogo dove poter studiare. A partire dal sabato pomeriggio, con la chiusura del CIAL e di tutti i dipartimenti del centro (ad eccezione di Sociologia), gli studenti e le studentesse sono costretti a tentar fortuna alle Albere, nella speranza di trovare un posto. E così anche domenica. L’effetto di questa riduzione d’orari è presto detto: come testimoniato anche da recenti articoli di giornale, già prima dell’apertura davanti alla BUC si forma una vera e propria tonnara data la quantità di gente in fila per accaparrarsi un posto

Questi provvedimenti sono la dimostrazione della volontà di usare la componente universitaria per ripopolare un quartiere nato dalla speculazione edilizia. «Università e Provincia vogliono arrogarsi il diritto di utilizzare le nostre vite per riempire la bella gabbia dorata progettata da Renzo Piano. Noi abbiamo deciso di contrapporci a questa logica e l’azione di oggi non è che l’inizio» denuncia Refresh.

Il collettivo rivendica la vittoria odierna e l’apertura di un’importante vertenza universitaria : «Grazie all’odierna mobilitazione siamo riuscit* a costringere le alte sfere dell’Ateneo a confrontarsi con chi quotidianamente vive gli spazi dell’università e abbiamo conquistato l’apertura del CIAL, non solo per la giornata di oggi, ma anche domenica 5 e 12 febbraio dalle 14:00 alle 19:00. Naturalmente non ci fidiamo della governance universitaria e vigileremo che gli impegni presi vengano rispettati, quindi quello di oggi non è che un primo piccolo passo. La questione delle aule studio per noi non si chiude qui e siamo pront* a tornare in azione fino a quando al CIAL non verranno ripristinati gli orari che vigevano prima dell’apertura della BUC, quindi dal lunedì al sabato dalle 08:00 alle 23:45 e la domenica dalle 14.00 alle 20.45».