Treviso - Contro i ghetti, per un'accoglienza degna

21 / 5 / 2016

La notizia del possibile arrivo di 138 persone all’Hotel Carletto ha innalzato un nuovo polverone di polemiche attorno ai metodi dell’accoglienza alle disponibilità territoriali, alle responsabilità politiche, scatenando un teatro di disumanità imbarazzante.

Dal sindaco all’opposizione, dai cittadini alla prefettura ognuno cerca motivazioni sostenibili per evitare che le porte del Carletto si aprano alla cooperativa Nova Marghera e di fatto a chi arriva nel nostro paese per richiedere asilo e condizioni di vita degne.

Mettiamo subito in chiaro alcune cose. Pensare che un’accoglienza degna si possa costruire ammassando quasi 140 persone, per di più, in un luogo defilato della città è follia; o meglio è volontà di costruire ghetti. Ed è tentativo di ingrossare i guadagni di società come Nova Marghera che sfruttano le esigenze di chi non ha altra scelta per costruire un impero economico. Basti vedere la situazione della Caserma Serena per averne un esempio: centinaia  di persone separate dal resto del mondo da mura con servizi inefficienti, condannate a un’attesa difficilmente determinabile a livello temporale, mentre un sedicente big dell’accoglienza sfrutta i fondi destinati all’inclusione per intascare centinaia di migliaia di euro.

Primo responsabile il governo e di conseguenza le prefetture che per non dimostrare la propria inefficienza appaltano i servizi ai migliori offerenti indipendentemente dalla capacità di svolgere il compito in maniera adeguata.

Chi ci rimette alla fine? Richiedenti asilo e cittadini.

Ma non solo le istituzioni centrali o i furbetti impresari del sociale sono colpevoli. Per tornare a casa nostra qualcun altro dovrebbe finalmente chiudere la bocca. La Lega ha colto la palla al balzo per soffiare sul fuoco dell’odio razziale. Ecco allora paventare l’arrivo di centinaia di clandestini, minacciare un pericolo per la sicurezza cittadina, erigersi tronfiamente a paladini del territorio e dei suoi abitanti. La stessa Lega che da anni governa la regione e distrugge il welfare. La stessa Lega che controlla l’Ater ed è pronta a sfrattare 80 famiglie a Treviso nonostante abbia per anni utilizzato i fondi pubblici per costruire una società fallimentare come Progetto Casa. La stessa Lega che al governo della città ha tenuto il patrimonio immobiliare comunale sfitto senza dar casa né a “Trevigiani doc” né agli stranieri.

L'unica risposta vera è l'accoglienza diffusa e inclusione vera, il rifiuto dei ghetti e del parassitismo politico. Refugees Welcome.  

Cs Django 

Coordinamento studenti medi treviso 

Immagini dell'iniziativa

Intervento Nicola Cs Django