Treviso - Il Questore di Treviso chiede la sorveglianza speciale contro i democratici ed antifascisti

Appello e comunicato

22 / 6 / 2012

Pochi giorni fa la Questura di Treviso ha notificato la richiesta di applicare la "sorveglianza speciale" a Paride e Fabio, due notissimi attivisti del movimento trevigiano. La richiesta è partita direttamente dal Questore di Treviso che nelle settimane scorse aveva già notificato 4 "avvisi orali" ad altrettanti compagni.

Questa incredibile richiesta nasce in seguito alle numerose mobilitazioni che negli ultimi mesi ci sono state in città contro i gruppetti di neofascisti locali, ben protetti da coperture politiche nella città di Gentilini e della Lega.

L'udienza che deciderà della sorveglianza speciale si terrà il prossimo giovedì 28 Giugno alle 9.30 presso il Tribunale di Treviso ed in quell'occasione è stata lanciata un'assemblea in solidarietà agli attivisti sotto attacco di questi provvedimenti.

In questi giorni sono stati pubblicati in rete e nei social network un comunicato che spiega l'incredibile situazione che sta creando l'iniziativa del Questore ed un appello a sostegno di Fabio e Paride, già firmato da moltissimi cittadini di Treviso e di tutto il mondo.

Per sottoscrivere l'appello clicca QUI

il comunicato:

"Negli ultimi mesi a Treviso abbiamo assistito ad una forte e diffusa reazione da parte della società civile cittadina con numerosissime mobilitazioni contro le continue violenze da parte dei gruppetti di neofascisti cittadini, tra cui ricordiamo i pestaggi e le intimidazioni agli studenti, l’irruzione nella redazione di un quotidiano locale, un video delirante che inneggiava ad Hitler e oltraggiava Anne Frank, le svastiche fatte nottetempo sulla facciata della Casa dei Beni Comuni, la squadretta di Lotta Studentesca all’uscita dell’Istituto Duca degli Abruzzi.

Un bel giorno di maggio un gruppetto di neofascisti ha incontrato alcuni attivisti democratici che, di fronte alle loro provocazioni, si sono difesi. Riteniamo che sia il minimo della democrazia quello di rivendicare il diritto di difendersi, anche perché tutti sanno benissimo quello che quasi ogni fine settimana devono subire giovanissimi ragazzi e studenti, soprattutto se hanno un abbigliamento vagamente riferibile ad un’appartenenza “di sinistra”.

Da quest’ultimo episodio il Questore di Treviso, mai intervenuto per fermare i gruppi di neofascisti, ha preso spunto per scagliarsi contro chi si è difeso: quattro “avvisi orali” ad altrettanti attivisti trevigiani e addirittura la richiesta al Magistrato di applicare misure restrittive della libertà verso altre due persone, addirittura l’obbligo di dimora o la sorveglianza speciale. L’assurdità di questo atto è tra l’altro dimostrata dal goffo tentativo di applicare contro i nostri fratelli l’aggravante dell’”odio nazionale”, fattispecie prevista dalla Legge Mancino per combattere i gruppi di estrema destra!

Si tratta di una provocazione gravissima, di una violenza inaudita, da parte di un Questore/sceriffo che cerca di mettere a repentaglio la convivenza civile in città attaccando due notissimi attivisti trevigiani, conosciuti nelle battaglie sociali, per la difesa dell’ambiente, della cultura e degli spazi sociali: altro che delinquenti abituali!

Treviso, già tristemente nota per un altro “seriffo padano”, non sentiva proprio il bisogno di averne un altro, i cui provvedimenti da anni sono unidirezionali contro chiunque non sia omologato al pensiero unico dominante. Ricordiamo che sin dal suo arrivo in città nel 2008 ha minacciato di denunciare tutti gli studenti che manifestavano contro la Gelmini; poi ha dichiarato di voler togliere il permesso di soggiorno ai migranti che avevano partecipato ad una manifestazione; poi ha partecipato alla scuola delle Ronde Padane; poi ha denunciato per rissa le vittime di un’aggressione neofascista con bastoni e catene sulle mura; poi ha chiuso un bar vittima di un’aggressione notturna di neofascisti a Montebelluna; poi ha vietato una manifestazione degli indignati in Piazza Pola perché “zona di destra”; poi ha vietato anche un presidio dell’ANPI al Battistero sempre per non disturbare i fascistelli locali; poi, poi, poi….

Un Questore che nel discorso alla Festa della Polizia del 2012 dichiara testualmente: “Notevole è l’impegno anche contro ogni forma di fanatismo ideologico e di razzismo. I continui controlli presso centri culturali islamici, i TRANSFERT-MONEY e i centri INTERNET sono la misura della nostra attività in tale ambito.” E la lotta al razzismo dove sarebbe?

Sappiamo quanto sia difficile prendere posizione pubblica contro un Questore, ma la misura è davvero colma! Chiediamo a tutti i democratici di Treviso di difendere le liberà civili e la libertà di espressione: il Questore di Treviso deve dimettersi.

Giovedì 28 Giugno 2012 alle 9.00 Conferenza Stampa/Assemblea davanti al Tribunale di Treviso in occasione dell’udienza che deciderà delle misure restrittive contro i nostri compagni, amici e fratelli.

E’ incredibile quello che sta accadendo, non lasciamo che passi sotto silenzio.

 Treviso aperta e democratica"