ENTRO LUGLIO ENTRO! Prove di democrazia partecipativa.

Treviso - La strada Verso il cambiamento

Assemblea pubblica 29.06.2013 ore 16.30 ai giardinetti di Sant'Andrea a Treviso

26 / 6 / 2013

L’11 giugno Treviso ha cessato di essere la città del razzismo, dell’omofobia e delle nostalgie fasciste. Abbiamo accolto con grande gioia e soddisfazione l’eclatante sconfitta dello sceriffo, e siamo fieri di essere stati parte della demistificazione del suo vangelo apocrifo.

Lungo il percorso del nostro movimento abbiamo assistito ad un crescendo di adesioni e di solidarietà da parte della società civile che si è riconosciuta nelle nostre battaglie, ci ha sostenuto, ci ha dato la forza per continuare a lottare in un clima di continue vessazioni da parte del precedente apparato politico leghista. Un piccolo miracolo, reso possibile dal fatto che forse prima di altri abbiamo compreso lo stato in cui versava la nostra città, non era infatti più possibile occultare il risultato di anni di politiche speculative che giorno dopo giorno hanno portato ad un rapido ed inesorabile processo di svuotamento del centro storico e all’impoverimento del suo tessuto sociale.

La fine del ventennio gentiliniano apre oggi gli scenari per una città che sia attenta ai bisogni di precari, lavoratori e giovani, che non ignori le problematiche ambientali, che sia in grado di progettare strategie economiche sostenibili e a lungo termine, che promuova uno stile decisionale più trasparente e partecipativo, che sia aperta verso il mondo che la circonda, ai suoi mutamenti sociali e che ponga fine almeno in parte allo spreco delle decine di grandi edifici abbandonati da decenni. È proprio su quest’ultima problematica che si sono concentrate le attività del collettivo ZTL Wake Up che, fin dalla sua formazione, rivendica il diritto ad uno spazio adeguato tra i circa ottanta edifici abbandonati. Uno spazio che risponda alla necessità di promuovere nuove relazioni sociali che nascono dalla scoperta di bisogni comuni, di avviare processi di innovazione che prendono vita dalla condivisione delle idee verso un miglioramento del vivere quotidiano.

Anche per questo crediamo che la scelta della questura di applicare  il foglio di via a quattro membri del collettivo sia inaccettabile e debba essere revocata.

La modalità con cui intendiamo usufruire dello spazio è la libera autogestione delle persone che, mettendo a disposizione il proprio sapere, la propria esperienza e la voglia di sperimentare, creano e delineano nuovi orizzonti culturali, economici e sociali nonché nuove pratiche di democrazia.

Il collettivo ZTL Wake Up si impegna a rendere agibile lo stabile e riempirlo di contenuti di interesse per la città e per i cittadini quali eventi culturali, ricreativi e politici aperti a tutti. Questa istanza non è ovviamente cambiata in nulla con il cambiamento della giunta. Lo spazio liberato riproporrà le varie iniziative che abbiamo portato avanti nel corso delle nostre numerose occupazioni: dibattiti, laboratori di autoformazione, eventi musicali, teatro, cicli di presentazioni di libri e molto altro ancora. La garanzia di continuità della gestione di uno spazio ci permetterà di avviare anche progetti a lungo termine come, per citarne alcuni, corsi formativi, mostre artistico-culturali, festival, orti urbani, sale prove, ciclofficina, meeting di discussione e confronto su tematiche e questioni legate al territorio e altri servizi per la cittadinanza. Il tutto con il coinvolgimento di altre realtà italiane e internazionali.

Ribadiamo che non chiediamo soldi pubblici. Il numero di edifici vuoti in città prova che il problema non è la mancanza di spazi ma, semmai, che lo stato e il comune non hanno abbastanza fondi per renderli utilizzabili. Le nostre attività di recupero sono sempre state autofinanziate tramite le attività del collettivo.

A chi ci ha criticato per le violazioni della legalità che le nostre occupazioni hanno comportato abbiamo sempre risposto che: la costituzione garantisce la funzione sociale della proprietà; molti cambiamenti sociali oggi normalmente ritenuti positivi non sarebbero stati possibili senza iniziali violazioni della legalità e della proprietà (vedi il piano Fanfani per le case popolari); la situazione di degrado e speculazione che caratterizza gli spazi in questione è illegale in partenza; spesso chi vorrebbe la forca per l’illegalità dei piccoli, compresa la nostra, è ben disposto a tollerare e implicitamente difendere l’illegalità dei grandi. Per questi motivi continueremo con le nostre pratiche che, anche se talvolta illegali, rivendicano giustizia là dove i poteri e gli interessi di pochi la prevaricano sui molti, come ad esempio nel caso dell’ampliamento dell’aeroporto Canova.

Questo non vuol dire che siamo in qualche modo affezionati all’illegalità in sé o al “feticcio dell’occupazione”. Siamo aperti a soluzioni legali che garantiscano una continuità alla nostra progettualità sociale, purché non venga messa in discussione la nostra autonomia da amministrazione e partiti, e quindi purché non venga toccata la clausola dell’autogestione.

Tuttavia è necessario essere realisti. Non esistono precedenti in cui uno spazio autogestito sia stato concesso da una giunta senza mobilitazioni dal basso. La nostra necessità di uno spazio in cui far vivere il collettivo è immediata, e difficilmente può attendere i risultati di lungaggini burocratiche che potrebbero durare anni e noi non possiamo più aspettare.

Se dunque sarà necessario trarre le conseguenze da queste considerazioni, questo non significa che da parte nostra ci sia un atteggiamento di ottusa chiusura. Siamo come sempre aperti al dialogo con interlocutori che sappiano dimostrarsi credibili. Per noi è importante comunicare ai cittadini che ci hanno sostenuto, anche solo in funzione anti-gentiliniana, che non siamo interessati a metterci da soli contro tutti. Il punto sta nel trovare il modo più efficace di raggiungere i nostri obiettivi: trasformare uno degli ottanta buchi neri di Treviso in uno spazio autogestito dal movimento, che offra ai cittadini attività culturali e sociali a costo zero per la città. Vi chiediamo di partecipare con noi a un percorso di trasformazione reale.

Assemblea pubblica sabato 29.06.2013 ore 16.30 a Treviso  giardinetti di Sant'Andrea

La strada per il cambiamento esiste, è solo necessario intraprenderla.

STIAMO TORNANDO

ZTL Wake UP

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