Treviso - No alla sorveglianza speciale

9 / 7 / 2012

Questa mattina, 09 Luglio, si è avuta la notizia che il Giudice ha deciso di applicare la misura della sorveglianza speciale contro Fabio, misura richiesta direttamente dal Questore di Treviso.

La richiesta del Questore Damiano è nata in seguito alle mobilitazioni contro i gruppi di neofascisti cittadini ed è apertamente mirata a colpire ed indimidire il movimento trevigiano. I legali hanno già annunciato che depositeranno il ricorso in appello già nella mattinata di domani.

In questi stessi giorni si attende la decisione anche per Paride, l'altro attivista sotto attacco ed oggetto di analoga richiesta.

Dopo l'appello e la raccolta firme che hanno ampiamente circolato nei giorni scorsi, pubblichiamo il comunicato che prende posizione rispetto a questa grave vicenda.

comunicato:

"NO ALLA SORVEGLIANZA SPECIALE

LIBERIAMOCI DAGLI SCERIFFI!

Oggi la Magistratura trevigiana si è espressa rispetto alla richiesta di applicare la sorveglianza speciale nei confronti di Fabio, uno dei due attivisti di Treviso sotto attacco del Questore Damiano, semplicemente per aver partecipato ad iniziative e manifestazioni politiche antifasciste ed antirazziste.

Riteniamo gravissima la decisione del Magistrato di applicare la sorveglianza speciale a Fabio, con l’obbligo di dimora dalle 22 alle 6.00 poiché rivela l’incapacità di leggere l’incredibile pretestuosità della richiesta del Questore di Treviso. Già domani mattina i legali depositeranno l’istanza di appello per vedere annullata tale decisione.

Vogliamo ribadire con forza il diritto al dissenso verso il pensiero unico leghista/razzista e verso un Questore che gestisce in modo autoritario ed antidemocratico i conflitti sociali lasciando impunite le scorribande dei neofascisti locali mentre colpisce gli attivisti democratici ed antifascisti che si difendono e difendono la dignità di una città.

Non saranno certo questi provvedimenti a fermare la voglia di cambiare questa città, di spazzare via tutte quelle incrostazioni e consorterie che sfortunatamente per anni hanno etichettato Treviso come una città chiusa, razzista, provinciale e xenofoba.

In queste settimane centinaia di persone hanno firmato un appello in sostegno a Paride e Fabio, contro la sorveglianza speciale e per ribadire che sono due attivisti politici, impegnati nella difesa dei beni comuni, dell’ambiente, dei diritti e non certo due delinquenti abituali.

Facciamo sentire la nostra solidarietà ed il nostro sostegno agli attivisti attaccati dal Questore: questa è la nostra città e, come dimostrano le grandi mobilitazioni dei giovani trevigiani di questi giorni, la voglia di rinnovamento è diventata una necessità ed abbiamo la consapevolezza che i Questori passano mentre i movimenti restano.

TREVISO APERTA E DEMOCRATICA"