Trieste - #BastaSfratti: attivisti di ASC bloccano uno sfratto

#BastaSfratti: attivisti e gli autoassegnatari di ASC Trieste si sono mobilitati per impedire che una famiglia con una bambina venissero sfrattati dalla loro casa e lasciati letteralmente per strada.

14 / 6 / 2014

Venerdì 13 Giugno una ventina di attivisti di ASC Trieste si sono mobilitati per impedire che una famiglia con una bambina venissero sfrattati dalla loro casa e lasciati letteralmente per strada.

Una delle tante vicende di ordinaria follia nei tempi di crisi: assenza di reddito, qualche affitto non pagato, avvocati che costano quanto e più dell'esposizione debitoria, tribunali, polizia.

Nell'inazione silente di tutte le istituzioni che nemmeno tentano pù alcun tipo di mediazione.
L'hanno fatto dal basso gl attivisti di ASC, impedendo lo sgombero e raggiungendo una mediazione tra il proprietario e la famiglia per una proroga di venti giorni.
Periodo durante il quale la famiglia continuerà a cercare un'altra casa.

Trovarla è piuttosto difficile.
Perché il prezzo di mercato non è quello giusto in tempi di crisi.
Perché con uno sfratto esecutivo i padroni di casa non ti affittano alloggi.
Perché scandalosamente chi è oggetto di sfratto esecutivo o morosità non può accedere alle graduatorie ATER per alloggi pubblici. E comunque attenderebbe anni.

Nel frattempo continuano a esserci 10mila alloggi sfitti in questa città e centinaia di alloggi pubblici abbandonati, non assegnabili o in vendita.

Organizzarsi e difendersi, imponendo una moratoria sugli sfratti dal basso, e autoassegnarsi quegli alloggi pubblici, continua ad essere l'unica soluzione possibile.

Ecco il comunicato di ASC Trieste:

E' il solito ricatto, che oramai interessa sempre più famiglie, sempre più sole e sempre più merce di scambio tra proprietari di case capaci di mobilitare avvocati e tribunali anche per un solo mese di affitto non pagato e istituzioni buone solo a vendere "osservatori sulla casa" e "lavori in rete" ma che in realtà si dimostrano sempre più ipocrite e inadeguate a rispondere ai bisogni primari dei nostri concittadini.


In mezzo a questo gioco al massacro senza fine ci stanno le persone in carne ed ossa, sempre meno disposte a subire ingiustizie, sfruttamento e qualche elemosina dai servizi sociali. 


Per tale ragione stamattina l'Assemblea sociale per la casa assieme ad una famiglia che rischiava di finire in strada, ha organizzato un picchetto antisfratto al secondo accesso per morosità incolpevole, che si è conquistato un rinvio dello sfratto fino a quando la famiglia non troverà una soluzione abitativa dignitosa.


Un altro sfratto, un altro picchetto.


Non hanno alternative gli oltre 500 nuclei famigliari che ogni anno vengono sfrattati nella città di Trieste, perchè senza lavoro, senza reddito e infine senza casa, se non quello di aprire una grande vertenza dal basso per il diritto all'abitare, per il diritto ad una vita degna.


In tutta Italia i movimenti si stanno mobilitando per cancellare il vergognoso piano casa di Lupi e Renzi che nega per legge la residenza agli autoassegnatari e i servizi essenziali, in spregio ai più elementari diritti all'esistenza per uomini, donne e bambini. Una legge che ha visto intervenire addirittura l'UNCHR, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, che accusa il governo italiano di violare i diritti fondamentali di migliaia di richiedenti asilo.


Ora la parola però torna ai territori, per dimostrare che nessuna legge che colpisce in maniera brutale e razzista tanti esseri umani solo per una questione di potere e di "larghe intese", può stritolare i nostri concittadini che sono prima di tutto portatori di diritti, proprio come dimostrato questa mattina, con la presenza attiva della famiglia stessa.


In un paese devastato dalla corruzione, dai sistemi che aggrediscono i nostri territori e che depredano le risorse destinate al welfare, chi vive sulla propria pelle gli effetti devastanti della crisi non ha nulla da perdere e tutto da conquistare, per se e per la propria gente, per costruire un paese diverso a partire da ciò di cui abbiamo bisogno e che nessuno ci può negare.


Che cosa impedisce al Comune di mettere mano assieme ad Ater e Regione a più di 600 appartamenti vuoti?
Appartamenti che costituiscono un insulto a chi oggi vive senza un tetto sulla testa oppure in case pubbliche indecenti, con servizi cari e spesso scadenti, in condizioni igieniche che tutti conosciamo, mentre i dormitori scoppiano e le istituzioni locali sanno solo parlare di tagli e riduzioni dei servizi. 


Noi come Asc abbiamo denunciato con le autoassegnazioni e le mobilitazioni di questi mesi le responsabilità degli amministratori di questo territorio, ma nemmeno la dichiarazione dei vertici dell'Ater che l'ente potrà soddisfare soltanto il 25% delle 4200 domande depositate con l'ultimo bando, ha determinato un meccanismo di assunzione reale di responsabilità istituzionale e di governo cittadino, di iniziativa politica concreta a fronte di un patrimonio che appartiene alla nostra comunità e che invece è sottoutilizzato, dismesso e sempre a rischio di nuove speculazioni.


Oggi però le cose sono andate diversamente, la campagna contro gli sfratti è solo all'inizio!