Un'altra Marghera è possibile!

Utente: chicca
27 / 11 / 2012

In questi mesi diverse associazioni e realtà di quartiere hanno intrapreso una battaglia comune per il recupero e la riqualificazione di alcuni spazi pubblici e privati, un tempo importanti luoghi di aggregazione e socialità per il nostro quartiere.Le logiche speculative di cui questi immobili sono stati vittime tracciano la storia recente di Marghera.
Sono tantissime le aree dismesse sia nella zona abitata che nella prima fascia industriale a ridosso di via fratelli Bandiera.

Tre di queste sono diventate il simbolo di questa battaglia: diverse per storia e proprietà ma accomunate dallo stesso destino.
La prima è l' ex palestra "Monteverdi", un tempo sede dell' unico auditorium di Marghera e di una delle palestre più frequentate ed utilizzate (di proprietà del Comune di Venezia) messa in vendita con la promessa che il nuovo progetto avrebbe previsto la costruzione di una nuova palestra in tempi brevi.
Attualmente il progetto deve ancora partire e lo spazio è chiuso da alcuni anni.
Il secondo è l'ex istituto professionale "Edison", un edificio situato nel cuore del centro abitato di Marghera che il Comune aveva deciso di mettere tra i beni alienabili.
Il terzo ed ultimo esempio è quello dell' "Ex Cral Montedison", un tempo centro sportivo di tutto rispetto con campi da tennis, palestre, una bocciofila e un campo da basket regolamentare e al  coperto.

Il proprietario, prima che subentrasse il curatore fallimentare, era il noto speculatore ambientale Stefano Gavioli.
Questo spazio chiuso ormai da circa dodici anni, in completo stato di abbandono e degrado, è diventato una vera e propria centrale di spaccio dell' eroina.
Per questo alcune settimane fa gli attivisti del Centro Sociale Rivolta hanno deciso di entrare nell' immobile allontanando gli spacciatori, chiedendo il recupero e la riqualificazione immediata dello stabile.
Insieme a tante associazioni e cittadini di Marghera abbiamo deciso di dare vita ad un percorso che si ponesse l' obbiettivo di riconquistare questi spazi e restituirli alla loro funzione originaria di luoghi di socialità ed aggregazione per il nostro quartiere. Il primo obbiettivo di questo percorso e' stato raggiunto, proprio in questi giorni, ottenendo che il Comune di Venezia togliesse dalla lista dei beni alienabili l' ex istituto Edison, avviando invece un ragionamento su una  gestione partecipata dalle diverse associazioni.
Un primo passo importante, ma non l' unico.
Sabato prossimo dalle ore 9.00  i cittadini e le associazioni, entreranno proprio all' ex Edison per iniziare i lavori di recupero e per riunirsi in assemblea per decidere come continuare le prossime mobilitazioni.

Marghera - Visita all'ex-Cral e assemblea pubblica al Centro Sociale Rivolta