Venezia - Grande festa per l'inaugurazione di St'Orto e assemblea cittadina per la bonifica del parco di Cà Bembo

13 / 4 / 2015

Dopo settimane di preparazione, cassoni, terra e carriole, sabato 11 aprile c'è stata l'inaugurazione di St'orto, l'orto sinergico del giardino di Ca' Bembo liberata.

Già dalla mattina il giardino si è riempito di bambini, studenti e cittadini, che incuriositi o consapevoli della meraviglia si sono avventurati nella stretta calletta d'ingresso. La festa è iniziata con una caccia al tesoro che aveva l'obiettivo di far familiarizzare i bambini con il giardino e le sue piante, il premio era un forziere pieno di semini per tutti da piantare in vasetti di terra certificata, visto che con la terra del giardino non si può giocare.

Nel frattempo si svolgeva la progettazione dell'orto, in cui si spiegava la dinamica dell'orto sinergico, basato sulle consociazioni tra le piante e la non lavorazione del terreno. La decisione di creare un orto nel giardino di Cà Bembo è nata sia dall'esigenza di avviare un discorso sull'autoproduzione, anche in vista di Expo e delle sue contraddizioni riguardo al tema che tratta -"Nutrire in pianeta, energia per la vita"- ma anche come una provocazione al Rettore, che si rifiuta di avere un dialogo con noi e allo stesso tempo, dopo un anno di attesa, non aveva ancora convocato un incontro per divulgare i risultati dei carotaggi.

Dopo la merenda c'è stato l'incontro pubblico, che appunto spiegava a tutti presenti le nostre ragioni, e a cui hanno partecipato, esprimendo la propria solidarietà alla nostra causa, anche Legambiente e Donna Gnora.

Dopo il risultato che abbiamo ottenuto lo scorso anno, impedendo la svendita delle sedi universitarie di Ca' Bembo, Ca' Cappello e Palazzo Cosulich, adesso ci siamo presi a cuore la questione del giardino, già oggetto di discussione anche al tempo della svendita. Il giardino, dal momento che accoglie tutta la cittadinanza e non solo la componente studentesca, è un bene comune della città che deve rimanere aperto e a disposizione di tutti.

Per questo motivo il problema della diossina ci interessa molto e siamo i primi a chiedere che venga risolto, quello che ci preme è come, da chi e con quali tempistiche.

Il giardino un tempo usato dagli universitari e dai bambini della scuola elementare Renier Michiel, era rimasto chiuso per anni prima del nostro arrivo e l'università Ca' Foscari aveva lasciato cadere nel vuoto le richieste di spiegazioni che i genitori portavano.

Ca' Foscari, rappresentata in quel periodo dal rettore Carlo Carraro, aveva deciso di lasciare tutto in sospeso evitando di affrontare l'argomento perché si prevedeva che a breve non sarebbe più stato un problema dell'Ateneo.

Saltata la svendita, i nodi sono venuti al pettine e a maggior ragione quando, occupando la casa del ex-custode, posta proprio in un ala del Palazzo di Ca' Bembo, ci siamo opposti in ogni modo a qualsiasi risoluzione temporanea, palliativa e inutile che l'Ateneo ha provato ad imporre.

Nonostante non ci sia ancora arrivato l'invito, il 28 aprile saremo presenti alla Dante Alighieri, dove si terrà l'incontro con Rettore, Arpav, Comune e Regione.

Qui verranno esposti i risultati dei carotaggi effettuati lo scorso marzo, verrà presentata l'analisi di rischio e l'Università dovrà esprimersi in merito alla bonifica, chiunque abbia dubbi o perplessità potrà esporli in quel momento. Per questo saremo presenti non solo come uditori ma come parte attiva nelle decisioni che riguardano il giardino, che viviamo e conosciamo ormai da un anno. Siamo ben consapevoli della situazione e abbiamo una serie di garanzie da chiedere, che abbiamo elaborato dopo esserci rivolti anche ad un esperto.

Certo non possiamo fare noi stessi la bonifica, ma stiamo facendo tutto quello che ci è possibile per far vivere il giardino e fare in modo che tutte le sue potenzialità siano sfruttate

Se qualcuno avesse dubbi sui nostri reali interessi per questo giardino basta che chieda a tutti coloro che seguono i progetti ospitati nello spazio di Ca' Bembo liberata. In giardino l'orto sinergico e il cinema sotto le stelle, che a San Polo non c'è più dallo scorso anno, per dirne due. All'interno gli studenti di pittura dell'Accademia di Belle Arti, a causa della mancanza di spazi all'interno dell'università, hanno allestito un atelier dove riescono a dipingere liberamente e nelle aule al primo piano universitari e liceali trovano spazio per i loro studi. E infine a Ca' Bembo liberata è nato il progetto DOSC, il primo passo verso quello che ci piace immaginare un dipartimento di saperi critici, che integra e attualizza la didattica universitaria molte volte mancante.

Ca' Bembo liberata è un luogo di aggregazione e vita cittadina e il giardino ne è una componente vitale, la sua chiusura totale e indeterminata significherebbe interrompere il percorso di riappropriazione cittadina di uno spazio che stava per essere perduto. Per impedire questo e assicurarci sui parametri della bonifica il 28 aprile saremo presenti all'incontro con Comune, Regione, Ateneo e Arpav.