Venezia - Manifestazione contro grandi opere e devastazione ambientale: casa e reddito per tutt*!

Comitati e movimenti in corteo, sanzionata la Regione e il Terminal passeggeri di S.Basilio

30 / 11 / 2013

I comitati per la salvaguardia del territorio insieme a movimenti studenteschi dei licei e delle università, centri sociali e la Rete delle Assemblee Sociali Per la Casa da ogni parte del Veneto si sono ritrovati oggi a Venezia in un grande corteo che ha riempito le calli e i campi della città. 

Una giornata importante per dire NO all'utilizzo/spreco di risorse pubbliche nella costruzione di grandi opere, utili solamente ad arricchire pochi speculatori e devastatori dell'ambiente, e per richiedere a gran voce che le risorse siano investite nel welfare, nella casa e per il reddito di cittadinanza. 

La prima tappa di questa manifestazione è stata di fronte alla sede della Regione Veneto, dove i comitati hanno portato dei "doni" dalle zone interessate dalla costruzione di grandi opere e infrastrutture. I manifestanti hanno portato delle reti di acciaio a chiudere simbolicamente la porta della sede regionale e successivamente hanno deposto, a mo' di barricate, le reti del cantiere della centrale idroelettrica dalla Valle del Mis, il cemento di Veneto City, i rifiuti chimici e pericolosi di Alles da Marghera, i fanghi della laguna simbolo dello scavo del Canale Contorta-Sant'Angelo e per finire i calcinacci e le macerie trovate all'interno delle case abbandonate dall'Ater che sono state occupate in queste settimane.

Allontanandosi dal palazzo i manifestanti hanno lanciato uova, vernice e fumogeni contro la sede regionale.

Il corteo è quindi partito, numeroso e colorato, dalla stazione S.Lucia per attraversare la città di Venezia. Molti gli interventi dai megafoni da parte dei diversi comitati che hanno raccontato della forte speculazione e interessi poco trasparenti nella costruzione delle infrastrutture nei diversi territori, ringraziando inoltre chi ieri ha occupato e smontato gli uffici della Commissione VIA

Dietro a un grande striscione che diceva "Una sola grande opera: reddito e casa per tutti" promosso dai Centri Sociali del Nord est, Rasc e Ass. Ya Basta insieme ai comitati hanno preso parola gli studenti universitari che si stanno battendo in queste settimane contro la svendita del patrimonio immobiliare di Ca'Foscari, deciso dal Rettore Carlo Carraro, "il diritto allo studio passa attraverso la possibilità di vivere nella città in cui si è deciso di studiare, e una città come Venezia non può che arricchirsi con l'immissione di nuovi residenti giovani che vivono, lavorano e studiano qui" hanno spiegato dai megafoni "Nel momento in cui abbiamo deciso di vivere a Venezia, anche occupando le case lasciate vuote da Ater e Università, abbiamo naturalmente deciso di prendercene cura, per questo stiamo lottando contro la svendita di un patrimonio pubblico e contro la trasformazione di questo in altri hotel".

Numerosi gli interventi della Rasc (Rete Assemblee Sociali per la casa) per affermare che di fronte alla mancanza d'alloggi il diritto all'abitare si può conquistare con l'occupazione delle molte case lasciate vuote ed al degrado. Denunciando come la Regione Veneto invece abbia un piano casa basato solo su nuove edificazioni e nuove speculazioni.

 Anche gli studenti medi hanno ribadito come le risorse non debbano essere sprecate nella costruzione di grandi opere, dannose per l'ambiente e la salute, ma piuttosto investite nell'edilizia scolastica, nei trasporti e nel welfare. 

Da Treviso gli attivisti del neonato comitato "Ex Caserma Salsa bene comune" hanno ribadito come l'occupazione e riqualificazione degli spazi abbandonati del Demanio, riempiendoli di progettualità, è uno dei modi per impedire l'azione dei soliti speculatori e per prendersi cura della propria città. Hanno inoltre lanciato l'invito a essere tutti a Treviso il 7 dicembre per una grande manifestazione/happening.

Al grido "casa reddito dignità", "no alle grandi opere", "fuori le navi dalla Laguna", il corteo ha continuato il suo percorso fino ad arrivare al ponte di San Basilio, dove ha deciso di avanzare verso la Stazione Marittima. La possibilità di issare uno striscione sul terminal passeggeri era stata richiesta da tutta l'assemblea promotrice della manifestazione ma la Questura ne aveva negato l'accesso ieri in serata. 

I manifestanti, determinati a non sottostare a simboliche zone rosse all'interno della città, hanno continuato sul ponte di S.Basilio bloccato da polizia e carabinieri in antisommossa e hanno quindi conquistato l'accesso alla marittima "non ci possono essere zone della città extraterritoriali sottostanti le decisioni di Autorità Portuale e VTP" hanno ribadito i manifestanti mentre issavano un grande striscione con scritto "Contro la devastazione ambientale. Save Lagoon. No grandi Navi" sul terminal passeggeri.

Il corteo ha quindi proseguito fino a S. Margherita dove si sono susseguiti gli interventi conclusivi di tutti i comitati e movimenti.

Una grande giornata di lotta questo 30 novembre, dove più di cento comitati ambientali della regione Veneto si sono uniti per manifestare contro lo spreco, le speculazioni, la devastazione ambientale, la costruzione di grandi opere e infrastrutture inutili e dannose,  per richiedere che i fondi destinati a queste vengano piuttosto investiti in welfare, scuola pubblica, case e a difesa dei beni comuni.

L'UNICA GRANDE OPERA CHE VOGLIAMO E' CASA E REDITTO  PER TUTT*!! QUI E ORA!

Venezia NoGrandiOpere #2

Venezia NoGrandiOpere

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    Video racconto della giornata di manifestazione