Venezia si è ripresa la sua laguna!

21 / 9 / 2014

Eccola qua la Venezia che non ti aspetti. Quella che continua a far “movimento” pur con un Comune commissariato e l’iter decisionale trasferito d’ufficio a Roma o, peggio ancora, nelle sale di rappresentanza delle Compagnie di Crociera e dell’Autorità Portuale. Eccolo qua il “popolo delle calli”, oramai messo in minoranza da inarrestabili ondate turistiche ma che continua ad amare e a difendere la sua città proprio come facevano i suoi antenati: salendo in barca e sventolando il Gonfalone di San Marco.

Gonfaloni ce n’erano tanti, questo pomeriggio. Ruggenti Leoni di San Marco che battevano il vento a fianco delle bandiere No Grandi Navi. Perché Venezia è la laguna e la laguna è Venezia. Non si può pensare di difendere l’una a spese dell’altra.

E difendere Venezia significa oggi difendere il canal Contorta, l’ultima trincea di una laguna che assomiglia sempre di più ad un braccio di mare aperto, sul quale pesa un devastante progetto di scavo proposto da Polo Costa per difendere gli interessi delle compagnie di Crociera.

Un progetto per il quale il Governo Renzi è pronto a fare carte false, bypassando con l’inserimento in Legge Obiettivo non solo qualsiasi consultazione con i veneziani e il Comune di Venezia (che comunque ora come ora non c’è), ma anche qualsiasi valutazione ambientale od economica.

Su questi argomenti non ci dilunghiamo perché abbiamo già scritto e invito i lettori, per approfondirli, a far scorrere le video interviste pubblicate su globalproject.info.

Oggi vogliamo solo raccontare una giornata di mare e di festa. Più di cento imbarcazioni con a bordo perlomeno un migliaio di cittadini. Tanti comitati, tante associazioni ma soprattutto tanta, tanta gente che ha ribadito a gran voce come Venezia non voglia altri scavi in laguna. In un pomeriggio miracolato anche dal tempo atmosferico, sono scese in acqua tante, tante barche. A remi, a vela e a motore. Tradizionali caorline in legno come moderni barchini col fuoribordo.

Barche “vere”. Barche di gente che sa andare per mare. Tutta un’altra cosa da quelle speculazioni edilizie galleggianti che altro non sono le Grandi Navi. Un corteo festoso che dalla Punta della Dogana si è disteso sino all’isola di Sant’Angelo delle Polveri. Un corteo forte e colorato come quelle migliaia di palloncini  con i quali gli ambientalisti hanno ornato le “bricole”.

Per la nostra città è stata una giornata storica. Venezia si è ripresa la sua antica laguna.

Non abbandoniamola più in mano agli speculatori.

*** Riccardo Bottazzo, giornalista professionista di Venezia. Si occupa principalmente di tematiche ambientali e sociali. Ha lavorato per i quotidiani del Gruppo Espresso, il settimanale Carta e il quotidiano Terra. Per questi editori, ha scritto alcuni libri tra i quali ”Caccia sporca“, “Il parco che verrà”, “Liberalaparola”, “Il porto dei destini sospesi”, “Cemento Arricchito”. Collabora a varie testate giornalistiche come Manifesto, Query, FrontiereNews, e con la campagna LasciateCiEntrare. Cura la rubrica “Voci dal sud” sul sito Meeting Pot ed è direttore di EcoMagazine.

Tratto da: