Verona - Teatro occupato. Lavoratori della Fondazione Arena in presidio permanente

18 / 11 / 2015

E’ iniziata venerdì 13 la mobilitazione dei lavoratori e della lavoratrici della Fondazione Arena che sono entrati in stato di presidio permanente. Come successo in molte altre realtà, anche in questo caso la mala gestione amministrativa sta ricadendo sui lavoratori. Si sta tentando di far pagare loro i milioni di debiti contratti. Nonostante già l’anno scorso avessero manifestato per rendere nota la grave situazione, i lavoratori e le lavoratrici vedono oggi avverarsi le loro più cupe previsioni: esternalizzazioni, riduzione del’organico e degli stipendi. Se già, ad esempio, il corpo di ballo si trova con solo 9 ballerini a contratto indeterminato(a fronte di un corpo di circa 30), il piano industriale proposto (e con il quale non vi è stata finora la possibilità di contrattare) prevede l’esternalizzazione dell’intero corpo e quindi l’affidamento dello stesso a delle cooperative, con il seguente rischio licenziamento e perdita dell’anzianità di graduatoria. Allo stesso modo per gli altri organismi si prevede un taglio ai fondi, che comporterebbe la riduzione, oltre che dello stipendio, anche ovviamente di ciò che gira intorno al cuore delle attività della fondazione, come le prove e le strumentazioni. In questo senso è gravemente a rischio l’attività di una delle più importanti istituzioni lirico-sinfoniche italiane, che con il nuovo piano vedrebbe peggiorare la propria attività in favore di Arena Extra, la partecipata della Fondazione il cui presidente, Girondini, è lo stesso sovraintendente, le cui responsabilità sono già state denunciate da mesi. 

Il sindaco Flavio Tosi ha accusato gli artisti di “sciacallaggio mediatico” quando quest’ultimi sono scesi in strada a suonare la marsigliese in solidarietà al popolo francese, e ha tentato di crearsi un’aura di bontà affermando che se fosse stata applicata la legge Bray tutti i lavoratori sarebbero stati già licenziati. Peccato che solo all’Opera di Firenze sia finita in questo modo, mentre l’Opera di Roma e il San Carlo di Napoli sono stati rilanciati! Dopo il progetto Bondi del 2009 che mise sul piede di guarra i teatri, sembra ulteriormente colpito il mondo della cultura, che da Pompei, passando per Roma e arrivando a Verona è colpito duramente sia sul fronte interno dei diritti e della qualità del lavoro, sia sul fronte esterno con la criminalizzazione mediatica.

Esprimiamo massima solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici della Fondazione Arena, invitando tutti a supportare la loro lotta!

Un modo semplice per farlo è firmare la petizione che i dipendenti propongono QUI