Verremo ancora alle vostre porte

13 / 9 / 2016

Ieri sera il Premier Matteo Renzi era al San Carlo, insieme ad alcuni ministri del suo governo. Come ogni volta che il presidente del consiglio si sposta dal sicuro dei palazzi istituzionali romani anche ieri abbiamo dovuto assistere ad un enorme ed immotivato dispiegamento di uomini e mezzi e alla militarizzazione di buona parte del centro della città di Napoli. Nonostante l'enorme macchina intimidatoria che la Questura ha messo in campo, gli attivisti e le attiviste napoletani hanno organizzato comunque legittime contestazioni. Legittime innanzitutto perché quando un governo mette mano a riforme strutturali che impattano così violentemente sulla vita delle persone, non può non aspettarsi di ricevere dagli stessi cittadini quanto meno una sacrosanta espressione di contrarietà e dissenso. Legittime anche perchè questa è Napoli, la città tenuta in scacco economicamente dal Governo che sistematicamente e forte dei diktat europei utilizza il proprio potere per mettere in difficoltà l'amministrazione facendo pagare ai cittadini le conseguenze di tagli e dei piani di rientro.

Nel mezzo di quelle legittime contestazioni c'ero anch'io, al fianco dei compagnie delle compagne di Insurgencia e, al di là della manganellata che ha colpito direttamente me, ho e abbiamo assistito per l'ennesima volta a una gestione folle e immotivatamente violenta dell'ordine pubblico dinanzi ad attivisti certo determinati ma tutti molto giovani e tanti minorenni disarmati e a volto scoperto. Così come abbiamo assistito alla consueta modalità da banda di strada utilizzata dai reparti e contestualmente alla palese ingerenza “romana” nelle scelte di piazza e nella selezione dei dirigenti deputati all'ordine pubblico, guarda caso sempre quelli che hanno addosso un buon numero di “medaglie” per immotivate e violente rappresaglie ai danni movimenti. Guarda caso nomi che ritroviamo fin da quel maledetto Luglio a Genova a gestire con modalità cilene il dissenso. Dinanzi a tutto questo, dinanzi alla pericolosa svolta autoritaria di questo governo che scientemente colpisce con la violenza dei regimi fascisti qualsiasi forma più o mano organizzata di reazione, non possiamo né dobbiamo lasciarci intimidire né terrorizzare. Anzi dobbiamo mostrare con forza che non ci fermeremo davanti all'assurda normalizzazione di tutto ciò contro cui ci siamo battuti per anni: i commissariati straordinari, l'eccessivo potere all'esecutivo, la scuola e l'università azienda, il dogma dello sviluppo a scapito della salute, la mortificazione del meridione.

E il primo momento per farlo, per dimostrare che non abbiamo paura è venerdì, al corteo che percorrerà Chiaiano per dire No al piano ecoballe di De Luca che prevede la costruzione di una ennesima discarica da un milione e mezzo di tonnellate proprio nei siti che già hanno subito per anni il veleno degli sversamenti legali e illegali. Non dobbiamo e non possiamo permettere che i sedicenti democratici che governo la regione facciano scempio ancora dei nostri territori.

Ci vediamo venerdì alle 17 e 30 alla metropolitana di Chiaiano!