Oggi, 24 maggio, è la giornata internazionale di boicottaggio della Monsanto. In 52 paesi del mondo e oltre 400 città sono
in corso mobilitazioni contro la multinazionale statunitense, che
chiedono il boicottaggio dei suoi prodotti e lo stop definitivo
all’introduzione di Organismi geneticamente modificati (Ogm), pesticidi e
altre sostanze agro-chimiche nocive sulle nostre tavole. Anche a
Vicenza una trentina di attivisti hanno fatto un’iniziativa di
informazione dei consumatori all’interno dell’Interspar di Borgo Berga,
applicando delle etichette che segnalano la possibile presenza di Ogm in
alcuni prodotti distribuiti nella grande distribuzione.La
scelta di Borgo Berga non è casuale, come spiegano i promotori
dell’iniziativa: “Abbiamo scelto un luogo simbolo della cementificazione
e della distruzione del territorio, per ribadire la necessità di
fermare il consumo di suolo e difendere la piccola agricoltura contadina
che salvaguarda la terra e la biodiversità”. Inoltre, il committente
della grande opera a Borgo Berga è il gruppo Maltauro (con Codelfa di
Tortona); gli attivisti hanno dedicato uno striscione all’imprenditore
vicentino - “Maltauro divora la terra: No Expo” - attaccandolo al
cantiere di Borgo Berga. “Abbiamo voluto attirare l’attenzione anche
sulle recenti vicende nazionali, che hanno portato all’arresto di Enrico
Maltauro nell'ambito dell’inchiesta su corruzione e turbativa d'asta
per gli appalti di Expo 2015 - spiegano -. Se il tema dell’Expo di
Milano è ‘Nutrire il pianeta, energie per la vita’, ci chiediamo quale
nutrimento possa portare un evento che divora la terra e consuma suolo,
portando profitto per pochi”.
Il padiglione statunitense
dell’Expo 2015 dovrebbe essere finanziato proprio dalla Monsanto, che è
uno dei principali produttori mondiali di sementi transgeniche,
pesticidi ed erbicidi inquinanti, impiegati nell’agricoltura
industriale. Monsanto è anche produttrice dell’unico mais Ogm
attualmente coltivato in Italia, in Friuli Venezia Giulia, il Mon810.
“Crediamo che la battaglia contro la diffusione degli Ogm in Italia
debba essere fatta a tutto campo - hanno spiegato gli attivisti -:
fermando le semine Ogm direttamente in campo, ma anche mobilitandoci per
interrompere gli altri passaggi della filiera che porta gli Ogm sui
nostri piatti”. L’importazione in Italia di prodotti contenenti Ogm,
infatti, è possibile e molti cibi sono a rischio (soprattutto quelli
contenenti derivati animali), ma non esiste nessun tipo di tracciabilità
e nessuna forma di etichettatura che informi il consumatore.
“Chiediamo trasparenza nella filiera produttiva e informazioni
dettagliate ai consumatori sulla presenza di prodotti Ogm, con etichette
che parlino in modo chiaro e semplice. Rivendichiamo il diritto di
conoscere la provenienza dei cibi che acquistiamo e chiediamo che anche
nella grande distribuzione organizzata si dica No agli Ogm,
privilegiando le filiere Ogm free ed esigendo dai fornitori più
trasparenza circa l’origine dei prodotti che andranno sugli scaffali dei
supermercati”.
Organismi genuinamente mobilitati Vicenza: Cs Bocciodromo, Csa Arcadia, Gruppo d'acquisto solidale No Dal Molin
Vicenza - 24 Maggio NO MONSANTO DAY
iniziativa di informazione dei consumatori e di segnalazione dei prodotti all'interno all’interno dell’Interspar di Borgo Berga
24 / 5 / 2014